Con l'avvento dei tablet gli appassionati di tecnologia assaporavano già l'immensa diffusione della nuova tavoletta. Tutti i mobile addicted già intenti a confrontare le offerte cellulare incluso dei diversi operatori per acquistare l'ultimo top di gamma, aggiungevano alla loro lista dei desideri anche l'ultimo iPad.
Ma il furore per quest'ibrido, dallo schermo più grande di uno smartphone eppure più portatile di un pc, si è esaurito piuttosto in fretta. Certo una buona percentuale di consumatori anela ancora alla tavoletta e si arrovella ad informarsi sui prodotti di Apple o Samsung, ma una volta acquistato il tablet, per così dire, non lo lascia più.
IDC registra infatti vendite di tablet in calo e, parallelamente, cicli di vita del dispositivo piuttosto lunghi e sicuramente superiori alla media. Le due cose, d'altronde, vanno di pari passo e contribuiscono vicendevolmente alla contrazione di quello che sembrava essere il mercato del futuro.
Se nel suo complesso il mercato del tablet registra nel 2014 una crescita del 7,2%, questa non è minimamente paragonabile a quella dello scorso anno. Vendite di tablet in calo, quindi, ma non solo e anzi, nel giro di un solo anno, il settore si vede praticamente dimezzato, perdendo ben 52,2 punti percentuali.
Motivo principale di questo crollo delle vendite che coinvolge persino l'iPad con un -12,7%, è da imputare alla longevità dei dispositivi stessi. Il tablet, infatti, a differenza dei fratellini smartphone, che durano in media 24 mesi, hanno un ciclo di vita medio della durata di almeno 4 anni. Quasi il doppio, dunque.
Inevitabile pertanto, che il ricambio dei dispositivi smartphone sia molto più elevato e che la loro crescita abbia raggiunto nell'ultimo anno il 71% del mercato. Altrettanto ovvio che dei 235,7 milioni di tablet distribuiti nel mondo, circa la metà saranno rivolti ai mercati emergenti dove non è ancora il momento di vendite di tablet in calo e anche se, si suppone, presto lo sarà.