È stato annunciato dalla Adamant Technologies, una start up di San Francisco: nel giro di un paio d'anni potranno essere prodotti smartphone in grado di percepire odori e sapori, il tutto grazie a uno speciale chip in grado di riconoscere, archiviare e digitalizzare sapori e profumi.
Non più solo il tatto, attualmente senso principe della tecnologia touchscreen, ma anche olfatto e gusto saranno impiegati nell'approccio con il super telefono. Il sistema in corso di sperimentazione nello stabilimento texano di Austin, negli Stati Uniti, per identificare i profumi usa una combinazione di circa 2.000 sensori (cinque volte più numerosi di quelli presenti nel naso umano).
Secondo la Adamant Technologies, il chip a cui sta lavorando non ha ancora raggiunto la perfezione ma dovrebbe essere disponibile presumibilmente fra due anni, almeno inizialmente sotto forma di accessorio plug-in, solo per I-phone, al costo di 100 dollari.
Ma la fantasia non ha limiti e dunque già si ipotizza l'impiego della tecnologia multisensoriale nei campi più svariati: da sostituto dell'etilometro con in più la possibilità di identificare l'eventuale sostanza ingerita dal conducente all'ambito medico, applicandolo per controllare il livello di zucchero nel sangue per le persone affette da diabete.
Insomma, il telefono sta diventando sempre più smart, e sempre più numerose sono le sue funzionalità, tanto che l'impiego per chiamare e inviare semplici sms sembrerebbe passare in secondo piano a fronte dell'opportunità di disporre uno strumento dotato di applicazioni fortemente integrate.