Gli smartphone si accingono a sostituire le audioguide. Sono sempre più quelli che, dopo aver messo i piani tariffari di Tre a confronto con quelli di Tim, Wind e degli altri operatori per trovare il più adatto alla navigazione, visitano i musei con il cellulare in mano per scoprire dati sulle opere che stanno ammirando. Le audioguide infatti, sia per il loro costo che per la frequente obsolescenza, vengono quasi sempre snobbate dai visitatori, che preferiscono il risparmio e l'efficienza offerta dagli smartphone.
Il progetto Artplace
Proprio ai visitatori di musei è volto il progetto Artplace. Esso è un prodotto sviluppato da Mumble, una start up di ragazzi modenesi, appena presentato alla Smau di Berlino, mentre è prevista l'esposizione nel prossimo mese alla Collision Conf di Las Vegas. Artplace è un portale mobile che fornirà a tutti i musei che lo utilizzeranno la possibilità di avere un'app dedicata per condividere i dati sulle proprie opere con i turisti di tutto il mondo. L'app sfrutterà la tecnologia iBeacon di Apple per trasmettere a chi ha scelto il prodotto più adatto alle proprie esigenze dopo essersi informato sugli smartphone dei diversi operatori.
Artplace sarà gratuito per tutte le gallerie d'arte. L'unico costo che i musei dovranno fronteggiare sarà quello per dotarsi dei beacon, ma si parla di poche decine di euro. A questo punto sarà sufficiente per il turista avvicinare il proprio smartphone all'opera per godere dei contenuti aggiornati, gentilmente messi a disposizione dai curatori del museo. Un semplice modo per permettere quindi a tutti coloro che si recano ai musei rendere ancora più interessante e formativo il proprio tour.
Un'idea per Expo
Al momento i tre fondatori di Mumble Francesco, Mattia e Giacomo stanno sperimentando l'app nel modenese. Vi è però un importante progetto in cantiere: i tre start upper hanno pensato a un tour storico, culturale e gastronomico chiamato "Discover Ferrari and Pavarotti Land", in occasione di Expo 2015. Molti luoghi di cultura come musei, castelli e gallerie d'arte stanno aderendo a questa iniziativa. A questo punto non resta che attendere la riorganizzazione ministeriale per poter procedere alla progettazione delle app per i poli museali che ne hanno già fatto richiesta.
Quest'iniziativa è destinata a riscuotere successo. È sempre piacevole osservare i vantaggi che la tecnologia può offrire se viene messa al servizio della cultura. In tal modo basterà uno smartphone per trasformare una visita al museo in cui solitamente non si sa molto riguardo alle opere viste, in un modo per scoprire informazioni riguardo all'epoca in cui l'opera è stata composta, e all'artista che l'ha creata. Siamo sicuri che così all'uscita dal museo il visitatore saprà molto di più rispetto a quando è entrato, aggiungendo quindi valore alla propria esperienza.