Un altro caso di esplosione di un Samsung Galaxy S3 è avvenuto nel giro di pochi giorni, dal precedente.
Lo smartphone commercializzato dall'azienda sudcoreana più famosa al mondo ha messo in pericolo la vita di una diciottenne francese di La Chaux-de-Fonds, Fanny Schlatter, che avrebbe avuto delle ustioni di secondo e terzo grado a causa di una potente esplosione.
La ragazza afferma di aver avuto il Samsung Galaxy S3 nella tasca dei pantaloni, era a lavoro mentre cercava dei secchi di vernice su un furgone, afferma: "All'improvviso ho sentito un suono simile allo scoppio di un mortaretto. Poi ho avvertito uno strano odore chimico, ed i miei pantaloni da lavoro hanno cominciato a prendere fuoco", così descrive Fanny il brutto episodio. Quasi a sembra il racconto di un attentato voluto.
Le fiamme si sono divampate velocemente fino alle spalle della ragazza che, fortunatamente, aveva i capelli legati. Grazie anche al suo capo che è riuscito velocemente a portarla nel bagno di un negozio vicino e spegnere le fiamme con l'acqua.
Solo dopo essere arrivata in ospedale, la Schlatter ha potuto rendersi conto che l'esplosione era stata causata dal suo smartphone e non dall'accendino come lei inizialmente poteva pensare. "Era carbonizzato e la batteria era triplicata di volume. L'acido che conteneva ha probabilmente aggravato le mie ustioni", racconta Fanny.
La giovane ragazza resterà fino al 15 agosto in ospedale, per le varie cure che seguiranno e, sicuramente, è intenzionata ad avviare un'azione legale contro Samsung.
Come detto precedentemente non è il primo caso di esplosione: va ricordato che nel maggio di quest'anno vi è stato un altro caso uguale riportato su Reddit, dove un utente con nickname vizionx1208, racconta come nel cuore della notte sia stato svegliato da una forte esplosione nella sua stessa camera. Subito dopo aver acceso la luce, ritrova il suo Samsung Galaxy S3 in fiamme.
Attualmente non è dato sapere da cosa siano, effettivamente, provocate queste esplosioni, ma resta il fatto che Samsung rischia di avere a seguito una sequenza di azioni legali, contestualmente giustificate dal rischio mortale di chi possiede questi smartphone. E al giorno d'oggi sono in gran parte a possedere un Samsung Galaxy S3. Si spera che si risolvi la situazione, e che non si verifichino più casi come questi.