Ci sono ancora tanti giovani che stanno cercando di convincere i propri genitori a munirsi di un cellulare, perché così quando non sono a casa possono essere raggiungibili. Una volta muniti di cellulare, decidono di informarsi sulle offerte Vodafone, Tim, Wind, Tre e via dicendo, perché ormai non li ferma più nessuno e vogliono stare attenti al risparmio digitale, più dei giovani.
E' quanto emerge da uno studio di SuperMoney, che ha rilevato come il 23,7% degli utenti nati dopo il 1959 utilizzino internet per fare comparazioni online, ad esempio informandosi sui prodotti Apple, Samsung e Blackberry, ma anche per quanto riguarda le tariffe di telefonia, energia e in generale delle utenze domestiche, perché in questo modo sanno di poter trovare una rapida via che li porta al risparmio.
Gli ultracinquantenni rappresentano il 15% del totale degli utenti di internet, e lo usano per leggere quotidiani online, scaricare app, chattare con amici, figli e nipoti, ma sanno anche che è un ottimo strumento di risparmio. Prediligono la comparazione delle tariffe di energia e telefonia, come dimostrano le percentuali valide per il 2014: il 27,4% di chi ha usato i comparatori di telefonia ha un'età compresa tra i 55 e i 74 anni, e anche gli over 75 si sono rivelati estremamente digitali, contando con una percentuale del 3,42%. Al secondo posto c'è l'energia, con il 25,92% di utenti tra i 55 e i 74 anni e il 2,22% over 75.
Se si osservano i dati relativi al 2013, è evidente come la popolarità di internet tra i meno giovani sia un trend in crescita, come dimostra l'aumento del 5,4% nella comparazione delle tariffe di telefonia e del 4,36% per quanto riguarda l'energia. Rimangono più indietro i conti deposito, con una percentuale di aumento del 2,3% da gennaio a ottobre. E' sconcertante invece il trend relativo alla comparazione dei prestiti, sintomo di una crisi che si fa ancora sentire, che si è attestato al 7,8%.
E le parole di Andrea Manfredi, amministratore delegato di SuperMoney, confermano come il fatto che anche in Italia i meno giovani frequentino internet per fare comparazioni sia in linea con la tendenza del resto d'Europa. La cosa migliore, commenta Manfredi, è che si è riusciti a smentire i dubbi dei più, che sostenevano che l'Italia non avrebbe potuto raggiungere questi livelli in ambito tecnologico.