Quando si sceglie la tariffa migliore per le proprie esigenze si consiglia sempre di vagliare ogni possibilità offerta dal mercato. Aumenta infatti l'esigenza di restare connessi con il mondo circostante, un bisogno che i principali operatori del settore sanno ben intercettare: basta guardare la moltitudine dei prodotti di Wind e di quelli degli altri gestori per capirlo.
Senza contare che scegliere bene l'opzione adatta ad ogni tasca è un passo fondamentale da compiere per evitare di spendere cifre non consone ai nostri consumi: se per esempio si fa molto uso della navigazione è consigliabile confrontare le offerte con smartphone inclusi per trovare una soluzione ottima per usare social network, mandare mail e, perché no, guardare serie tv in streaming.
Nel mare di offerte ci sarà tra l'altro capitato innumerevoli volte di imbatterci in sensazionali offerte "senza limiti" e valide "per sempre": avverbi che contengono promesse che però player come Vodafone, Tim e Wind non sembrano rispettare, stando per lo meno al richiamo che hanno subito in questi giorni dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Tim e Vodafone sarebbero state rimproverate per l'uso sconsiderato del "per sempre" e del "senza limiti", mentre Wind sarebbe stata fermata per l'utilizzo dell'avverbio "illimitato": l'AGCM ha però ritenuto di non dover comminare una multa in quanto, come si legge nel documento, i brand si sono impegnati a modificare le loro pubblicità scorrette.
L'AGCM infatti sottolinea che "in data 10 febbraio 2014 il professionista, in ragione della peculiarità della fattispecie e delle incertezze normative in tema di riparto di competenza fra Autorità indipendenti in materia di tutela dei consumatori, ha presentato una proposta di impegni".
Nessuna sanzione quindi, probabilmente a causa di quella incertezza sulle competenze tra i due grandi Garanti - AGCM e AGCOM - che si trasforma prontamente in un'arma di difesa per l'operatore che finisce sotto accusa.
Di certo però, a fermare le intenzioni dei gestori di rete mobile, non sarebbero delle multe che, comminate in passato, di fatto non hanno avuto il potere di fermare tali pratiche ingannevoli. Urge una più ferrea disposizione in materia.