Come quasi sempre avviene quando un operatore mobile chiude i battenti, indiscutibili disagi si ripercuotono immancabilmente sugli utenti finali sottoscrittori dei contratti, soprattutto se in modalità prepagata. E' il caso questa volta della compagnia di telefonia mobile BipMobile che ha lasciato letteralmente senza la possibilità di utilizzare la propria sim (nonostante il credito residuo) circa 220 mila utenti a cavallo di Capodanno.
La scure si è abbattuta improvvisamente sugli utenti BipMobile per mano di Telogic, azienda che fornisce il servizio di MVNE, acronimo di Mobile Virtual Network Enabler consistente sostanzialmente nel supportare l'MVNO (Operatore Mobile Virtuale) nell'erogazione del servizio ai propri utenti, espletata attraverso la Rete Mobile di un operatore licenziatario, che in questo caso è rappresentato da H3G.
Già l'AgCom si era pronunciata giorni fa con un provvedimento urgente che imponeva di dare agli utenti finali la possibilità di migrare il proprio numero verso un altro operatore, migrazione che avrebbe dovuto essere in grado di supportare un ritmo di 15 mila migrazioni al giorno.
Ma è di oggi la notizia che Adusbef e Federconsumatori richiedono all'Agenzia Garante per le Comunicazioni di istituire un sistema di tutela del credito residuo degli abbonati finali, portando così a termine "la proposta Agcom di istituire un fondo ad hoc a salvaguardia degli utenti".
BipMobile, nata nel 2012 per offrire un servizio di telefonia mobile low-cost, ha iniziato ad accumulare debiti fino a creare già pesanti disservizi verso la fine del 2013, per poi chiudere definitivamente i battenti all'inizio del nuovo anno.
Per gli altri MVNO che si appoggiano a Telogic, fonti vicine all'azienda assicurano che al momento attuale non ci sono problemi.