Nel 2011 gli italiani hanno speso di più per navigare su internet dal cellulare che per inviare sms. E' quanto si legge nella Relazione annuale dell'Agcom, che sottolinea come nel 2011 i ricavi da sms sono cresciuti dell'1,5%, mentre quelli relativi al traffico internet sono aumentati del 17,7%, fino a raggiungere i 2,41 mld. Una tendenza comune ai mercati europei e al resto del mondo e che trova spiegazione nella massiccia proliferazione di smartphone e tablet. I nuovi dispositivi stanno, infatti, sorpassando i vecchi cellulari proprio perché offrono agli utenti la possibilità di connettersi al web.
In generale il mercato della telefonia mobile ha registrato segnali di crescita nel corso del 2011. Il numero di sim attive è cresciuto di oltre 2,2 milioni di unità, di cui 1,7 milioni sono rappresentate da linee in abbonamento, che coprono complessivamente il 16,9% del totale, contro il 15,5% del 2010.
Permane, invece, il ritardo della banda larga rispetto agli altri paesi europei. Alla fine del 2011 la penetrazione della banda larga su rete fissa raggiungeva poco più del 22% degli italiani, contro una media europea di quasi il 28%. Addirittura in Francia, Germania e Regno Unito si raggiungono rispettivamente picchi del 35,7%, 33,4% e 31,7%. Un problema, spiga l'Agcom, dovuto principalmente alla mancanza di infrastrutture adeguate, come ad esempio l'assenza di una rete "cable".
Non va meglio il settore televisivo che ha conosciuto una consistente contrazione dei ricavi. Nel 2011gli introiti sono scesi, infatti, dell'1,4% raggiungendo una quota pari a 8,89 miliardi, contro i 9,02 miliardi raccolti nel 2010. Ad essere particolarmente colpita è stata la televisione gratuita i cui ricavi hanno subito una perdita del 2,5%, scendendo da 5,61 miliardi a 5,47 miliardi.