BlackBerry è un nome storicamente legato a quelli che oggi conosciamo come smartphone. I primi a capire l'utilità di dispositivi che permettessero di avere un vero e proprio ufficio in tasca sono stati per l'appunto i fondatori della società canadese, per anni non solo leader del mercato, ma unico produttore di dispositivi adatti a chi aveva esigenze di essere sempre connesso ed informato attraverso il proprio cellulare.
I dispositivi con immancabile tastiera fisica si riconoscevano facilmente ed era facile vederli in mano a personaggi famosi e uomini della finanza: ora si parla di una società, se non proprio in crisi, in acque molto agitate. Si vocifera di una vendita o comunque di un riassetto societario; la decisione sarà presa nei prossimi giorni da un comitato speciale che deve valutare le varie ipotesi e scegliere la migliore per rilanciare il marchio BlackBerry. Ma cosa ha portato la società canadese ad un declino simile?
Di certo non si tratta di device o sistemi fatti male: chi ha avuto modo di provare i prodotti è rimasto sempre molto soddisfatto soprattutto per l'elevata sicurezza del proprio sistema che garantiva alle aziende la sicurezza dei propri dati.
Proprio su questo BlackBerry puntava forte ma nel tempo con l'avvento dei vari smartphone non pochi hanno deciso di passare ad altre soluzioni che permettessero una maggiore versatilità. Probabilmente quello che ha creato molti problemi alla società è stato proprio l'adagiarsi sugli allori; per anni padroni del mercato insieme a Nokia hanno fatto lo stesso errore della casa finlandese che per anni ha sfruttato la sua posizione dominante senza pensare al futuro ed a una buona programmazione.
Anche se i prodotti sono indiscutibilmente buoni è dura entrare in un mercato intasato e riuscire a convincere gli utenti ad utilizzare un sistema poco usato e per cui non si può disporre di un'abbondanza di applicazioni a livello di Apple e Samsung.