I consigli sui prestiti flessibili - Video Guida
Il mercato dei finanziamenti è variegato e comprende anche i prestiti flessibili, che vengono incontro alle diverse esigenze personali e familiari. Ne parleremo oggi con Andrea Manfredi, amministratore delegato di SuperMoney, il sito di confronti, autorizzato anche dall’Agcom. Oggi il punto è quello dei prestiti, un argomento molto scottante, soprattutto in momenti di crisi. E in questi casi cosa avviene? I prestiti aumentano o diminuiscono?
Andrea Manfredi parla di prestiti flessibili a Class Tv - Testo integrale
La dinamica che oggi stiamo registrando sul mercato è questa: ci sono più persone a chiedere prestiti, perché la crisi spinge le famiglie a chiedere più soldi a prestito, le banche hanno più paura di concederli. Quindi l’effetto netto è una contrazione dei prestiti effettivamente erogati sul mercato. Questi sono dati di Crif, quindi dati ufficiali, che ha visto a gennaio perdere il 13%, a febbraio l’11% e a marzo il 9%. Quindi c’è una generalizzata, anche sul trimestre ormai, perdita di prestiti.
Ma quindi di quali cifre stiamo parlando? Di prestiti di cifre sostanziose?
Stiamo parlando di finalizzati e non finalizzati sull’acquisto di beni, dalla lavastoviglie al frigorifero, fino anche al prendere liquidità per poter fare le vacanze o fare dei regali o arredare la casa, sostituire le vecchie cose di casa.
Quindi non parliamo di mutui?
No, non parliamo di mutui. Parliamo di prestiti, il cui importo medio è di 13, 15 mila euro, per dare una cifra. Quindi anche autovetture, infatti si vede che anche le immatricolazioni delle autovetture stanno calando e ovviamente poi si vede che un riflesso c’è anche sui prestiti in questo comparto. Ma un dato interessante è che in realtà la domanda di prestiti sta continuando a salire. Questo è un dato che sul portale di SuperMoney noi abbiamo registrato in modo molto preciso e negli ultimi mesi ormai c’è una costante crescita di persone che vengono per chiedere un prestito. Obiettivamente hanno difficoltà ad arrivare a fine mese. Ed è qua che c’è lo scollamento. Questo scollamento ha prodotto un effetto molto interessante: gli italiani sono spaventati, tanto che il 90% delle persone intervistate da un importante osservatorio ha detto, dichiarato che secondo loro è molto più difficile avere un prestito rispetto a cinque anni fa. Quindi gli italiani hanno paura, non sanno più se possono avere dei soldi o non possono contare su soldi dall’esterno e realizzare i propri desideri e questo è ovviamento un impatto non marginale sul comportamento.
Secondo te, Andrea, chi è che va a chiedere prestiti? Si tratta del piccolo imprenditore o si tratta magari anche della famiglia normale con lavoratori dipendenti?
Ormai la richiesta di prestiti è generalizzata: si va dal piccolo imprenditore in cerca di una fonte di liquidità per lasciare più soldi in azienda e quindi prenderne meno lui, fino alla famiglia tradizionale come la conosciamo e molti pensionati. Quindi la cessione del quinto sullo stipendio sui pensionati, una forma di prestito tecnica, particolare ha avuto una grandissima esplosione negli ultimi mesi, segno che anche gli stessi pensionati hanno difficoltà a sopravvivere.
Ora la domanda nasce spontanea: se una persona si rivolge a una banca o a una finanziaria per chiedere un prestito perchè non ce la fa ad arrivare a fine mese, poi quei soldi li dovrà restituire. Non sono tutti prestiti a rischio questi, e potrebbero non essere rimborsati?
Questi sono prestiti a rischio ed è il motivo per cui le banche stanno diminuendo gradatamente l’erogazione del credito ed è il motivo per cui le banche hanno introdotto un elemento di novità importante, un elemento di cui oggi possiamo fare un approfondimento, i prestiti flessibili.
Che cosa sono?
I prestiti flessibili sono una nuova formula di prestito, introdotta sul mercato italiano abbastanza recentemente, per permettere di fare alcune cose semplici: uno, saltare una rata , in alcuni casi anche più di una, diciamo saltare una o più rate. Poi vediamo bene le differenze e a cosa stare attenti per questo genere di prestiti, però c’è la possibilità di non pagare per uno o più mesi, senza che succeda praticamente niente. C’è la possibilità di diminuire l’importo della rata durante il corso del prestito. Quindi cosa vuol dire? Se io pago 500 euro per due anni, ma ho un problema posso dire: “Ok, da domani ne pago 400 per sei mesi in più”. Quindi chiaramente i soldi restituiti sono gli stessi, maggiorati degli interessi, però uno ha una diminuzione sul mese ed ha anche la possibilità inversa. Dunque se uno ha una montagna di soldi in mano per una liquidazione, per un bonus, per qualche motivo, può liquidare il prestito, non pagando chiaramente poi tutti gli altri interessi che altrimenti avrebbe dovuto pagare.
Cioè liquidarlo tutto oppure due, tre rate magari?
Anche tutto o in parte. Sì, due, tre rate. Anche questo poi dipende molto anche dai singoli casi.
Ciò ovviamente va ad abbattere poi anche i singoli interessi che maturano.
Questo prestito flessibile è nuovo, estremamente interessante e può essere utilizzato dai cittadini, dai consumatori per poter accedere in modo un po’ più tranquillo a dei soldi in più, perché c’è un altro dato anche molto interessante. Circa il 15% degli italiani potrebbe oggi chiedere un prestito, ma non lo fa, perché spaventata dal non poterlo rimborsare. Questo tipo di prodotto flessibile è stato fatto dalle banche proprio per andare incontro a questa categoria di consumatori.
Il prestito flessibile è un servizio praticamente? Io da quando sono nato un servizio lo pago, quindi immagino questo sarà più costoso.
I prestiti flessibili sono un poco più costosi, perché incorporano la possibilità di utilizzare questi strumenti. Tuttavia qui il mercato ha dato una grossa mano, perché si è andato ad affermare un modello di prestiti flessibili che in realtà hanno un costo di poco superiore al prestito tradizionalmente inteso. Ovviamente bisogna sempre controllare con attenzione i singoli contratti e le singole condizioni. In generale la media di mercato offre quasi gratuitamente questo tipo di servizio. Quindi si sta andando verso uno standard più vantaggioso per il consumatore e meno vantaggioso, se vogliamo, per chi deve gestire poi le tecnicalità del prestito.
Ma tutto sommato poi forse diventa vantaggioso anche per le banche, perché sono più sicure di riottenere il capitale.
Sì, infatti è vero che non si fa niente per niente, questo rimane assolutamente corretto. Le banche lo fanno perché vanno ad intercettare una porzione di persone comunque persone meritevoli, da un punto di vista virtuale, di ottenere un prestito e li mettono nelle condizioni di prenderlo e di poterlo rimborsare con più tranquillità. Non stiamo dicendo che le banche finanziano persone che non avrebbero potuto prendere i soldi. Stiamo dicendo che chi li può prendere, li può prendere con più tranquillità e quindi anche le banche da questo hanno chiaramente un vantaggio.
Ma è leggermente più larga la discrimine per accedere a questo tipo di prestito oppure rimangono i soliti paletti delle garanzie, del posto fisso o di quant’altro?
Rimangono purtroppo i soliti paletti.
Non sono un filino più larghi?
Non sono tipicamente un filino più larghi. Poi ogni banca ha la propria politica del credito, ma non sono più larghi, quindi rimane la necessità di poter dimostrare, o personalmente o con un garante, che si possono rimborsare quei soldi.
Speravo che con questa formula i cancelli fossero un po’ più larghi.
Purtroppo questo non è avvenuto. Bisogna anzi stare attenti ad alcuni elementi peculiari di questi prestiti flessibili che, se è vero che possono dare una grossa mano, possono anche creare alcune problematiche.
Cioè? Cosa intendi?
Intanto bisogna stare attenti, leggere bene le condizioni, perché non è detto che con uno di questi prestiti flessibili si possa sempre saltare la rata e possa sempre diminuirne l’importo. Può essere ad esempio che sia necessario pagare regolarmente un anno e solo successivamente si può utilizzare questo tipo di servizio o che non si possa diminuire la rata se non all’interno di determinati range. Ovviamente questi sono elementi da tenere in grossa considerazione, perché se uno fa un proprio piano finanziario, quindi di sostenibilità concreta per la propria famiglia, mettendo in conto questa possibilità e poi all’atto pratico scopre che questa possibilità non ce l’ha, questo diventa non più un’opportunità, ma un grosso problema, da dover gestire. Quindi meglio saperlo.
Quindi sostanzialmente le limitazioni possono essere o che questa flessibilità comincia ad emergere solo dopo un anno oppure ci sono dei range entro cui potersi muovere o magari un numero di rate che si può saltare?
Un numero di rate che si possono saltare, oppure anche un tempo in cui se oggi faccio un cambiamento, prima di fare il cambiamento successivo, devo aspettare almeno x mesi o x rate pagate. Anche questo chiaramente ha una problematicità perché è una flessibilità controllata, non è una flessibilità piena. Quindi, di nuovo, il consiglio concreto è: questo tipo di prestito flessibile è un prestito da utilizzare, sicuramente da richiedere nel momento in cui vogliono cercare dei soldi per le proprie esigenze e bisogna anche sempre considerare con estrema attenzione quelli che sono concretamente, operativamente i vincoli, i paletti che vengono messi dalle banche, che effettivamente ti danno quel contratto.
Cioè non possiamo mai pensare ad una flessibilità totale. Ci sono dei parametri?
Esattamente ci sono dei parametri, ci sono anche grosse differenze all’interno delle tipologie di flessibilità, quindi può essere che con un tipo di persona sia più importante abbassare la rata, con un altro tipo di persona può essere importante poter saltare una rata. Questo dipende da come uno prende le proprie fonti di reddito. Questi sono gli elementi da guardare concretamente. La cosa che sconsigliamo, questo lo abbiamo detto diverse volte e lo ripetiamo anche oggi, perché è molto importante, è non prendete prestiti se non ritenete di poterli rimborsare, perché oggi una delle cose peggiori che possano succedere è essere iscritti nei registri dei cattivi pagatori. E se siete stati iscritti ai registri dei cattivi pagatori e non lo siete, adoperatevi proattivamente per farvi togliere da questo registro, con gli strumenti che sono a disposizione, perché essere iscritti in queste tipologie di liste vuol dire diminuire moltissimo, cioè azzerare la possibilità di prendere dei soldi a prestito. E diventa il primo elemento discriminante da cui passa tutto il processo del credito. Quindi grossa attenzione, chiedete alle finanziarie a cui avete fatto richiesta o con cui avete avuto rapporto di prestito se siete stati iscritti a queste liste. Se non lo siete bene e se lo siete adoperatevi, se potete evidentemente, in modo da farvi rimuovere e in questo modo vi garantite la possibilità non solo di prendere dei soldi per andare in vacanza, ma anche se volete comprare la televisione nuova con il cosiddetto prestito finalizzato, quindi direttamente quando comprate la tv fai il famoso 12 rate a tasso zero. Ecco in questo modo potete continuare a farlo, se viceversa uno è nella lista non si può.
Grazie allora ad Andrea Manfredi, amministratore delegato di SuperMoney, il sito a cui vi rimando per ulteriori informazioni, anche in ambito di prestiti, magari confrontando quello che può essere più adatto al vostro caso. Grazie ad Andrea Manfredi. E’ tutto oggi per i “Nostri soldi”.