Finanziamento giovani, in aumento le richieste: ecco tutte le opportunità
Oggi parleremo di finanziamenti, soprattutto per la fascia di età più giovane, sotto i 30 anni addirittura. Bentrovato ad Andrea Manfredi, l’amministratore delegato di Supermoney.eu. Le richieste di finanziamento ci sono, sono anche un capitolo decisamente importante, le banche dall’altro lato sono diventate sempre più prudenti. Che succede? Inquadriamo un attimo la situazione.
Andrea Manfredi parla di finanziamenti a Class Tv - Testo integrale
La situazione non è di certo una situazione positiva per i giovani italiani, l’Italia non è necessariamente un paese fatto per i giovani. Sono alcuni dati a parlare da soli: Istat è un dato molto recente, ha fotografato la disoccupazione giovanile al 36%, un dato assolutamente inquietante. Questo lo vediamo riflesso molto bene anche su SuperMoney, perché le richieste di prestiti fatte dalla fascia di persone più giovani che noi identifichiamo tra i 18 e i 35 anni è passata del 9%, che era un dato del secondo semestre 2011, al 18% del primo semestre 2012.
E’ raddoppiato.
Esattamente raddoppiato. Questo evidentemente è un salto molto importante. C’è un altro dato che fotografa una situazione veramente difficile, da affrontare con delicatezza. I giovani storicamente erano focalizzati su due tipologie di finanziamento che erano i prestiti per la casa, quindi piccoli importi per abbellire la prima abitazione in cui uno va a vivere in quell’età e il finanziamento sulle auto, la macchina tipicamente.
E’ tipico. Quindi non stiamo parlando comunque di mutui, di un grosso finanziamento?
No, sempre di un piccolo finanziamento. La cosa interessante è che insieme a queste due tipologie che rimangono prevalenti, si sono affiancati i prestiti per consolidamento debiti, quindi c’è già una categoria di giovani che ha finanziamenti pregressi, che per mettere insieme i prestiti pregressi e aggiungere un po’ di liquidità, chiede un terzo finanziamento. Quindi questo chiaramente è un segno di malessere, un segno di difficoltà del periodo in cui ci troviamo. Sappiamo anche che i giovani hanno e qui entriamo un po’ più nel concreto, dei problemi ad accedere al mercato del credito, problemi ancora più grandi.
Quali sono i più gravi problemi?
Le banche sappiamo bene che chiedono delle garanzie reddituali certe al fine di poter erogare il finanziamento, anche prestiti di piccola entità.
Praticamente per avere un prestito non dovresti aver bisogno di un prestito.
Non dovresti aver bisogno di un finanziamento. L’unico modo con cui uscire da questo circolo vizioso è quello di farsi aiutare dai propri genitori, quindi chiedere al genitore di mettere la firma sulla richiesta di finanziamento e fare da garante. Questo qualche volta si può fare e ben fortuna che si possa fare, perché è la struttura familiare italiana, ma in alcuni casi ovviamente non si può, quindi non supera il problema. Oggi però non vogliamo piangerci addosso su quella che è la situazione.
Oggi parliamo di opportunità.
Parliamo di opportunità.
Ecco trasformiamo in positivo la nostra puntata. Per esempio per finanziare gli studi, i giovani che possibilità hanno?
Vediamo cosa possono concretamente fare, perché ci sono numerose possibilità non adeguatamente sfruttate. Allora sui giovani che vogliono fare un finanziamento sui loro studi ci sono due possibilità in particolare: primo, i prestiti d’onore fatti insieme alle università e secondo, l’utilizzo del Fondo del Governo sul diritto allo studio.
Il prestito d’onore chi lo eroga? Come funziona?
Funziona in questa maniera, gli studenti universitari, quindi 18-30 anni, possono andare allo sportello dell’Ateneo e chiedere se ci sono delle banche che hanno stipulato delle convenzioni con l’università a condizioni agevolate. Queste condizioni agevolate tipicamente sono: il rilascio del finanziamento senza garanzie e a tassi agevolati e la possibilità di iniziare il rimborso del prestito successivamente all’ingresso nel mercato del lavoro.
Senza ovviamente che poi vada ad accumularsi una cifra spropositata.
Interessi spropositati esattamente. Questo meccanismo, però, è tipicamente legato al merito, quindi i bravi studenti possono accedere a questo tipo di finanziamento, i cattivi studenti non possono accedere a questo finanziamento.
Questo prestito d’onore ha anche dei tassi più vantaggiosi?
Tipicamente ha anche dei tassi agevolati, perché nella convenzione tra la banca e l’università, i due elementi messi in gioco dalla banca sono: ok, io do un finanziamento che altrimenti non darei e li do a delle condizioni più agevolate. L’università dice: ok, io ti porto però solo gli studenti che si impegnano, se lo meritano, perchè sono quelli che presumibilmente troveranno lavoro più facilmente e quindi potranno ripagare il finanziamento. Questo sistema in Italia funziona ancora poco, però si sta fortificando via via ed è una fonte di credito potenzialmente importante. C’è un secondo sistema non molto conosciuto e invece è molto importante che va bene con quella fascia di persone, studenti, dai 18 ai 40 anni, quindi un pochettino più ampia, e riguarda non solo l’università, ma anche i dottorati, i master, i corsi di formazione specifica. Allora è possibile richiedere un finanziamento chiedendo l’intervento del Fondo per il diritto allo studio e alla formazione che garantisce fino al 70% dell’importo richiesto, questo per prestiti fino a 25 mila euro. Quindi cosa bisogna fare?
Questo è un fondo statale?
Questo è un fondo di garanzia statale, istituito dal Governo. Bisogna andare sul sito di questo Fondo, si può facilmente trovare con una ricerca su internet, mettendo fondo per il diritto allo studio, ha un indirizzo complesso, è più facile trovarlo così, trovare quali sono le banche convenzionate, andare presso una di queste banche, portare la documentazione del proprio corso di studi e dire: ok, io voglio fare questa richiesta, facciamo insieme questa richiesta, in modo che questo fondo possa valutare se garantire il 70%.
Ma le banche ‘cincischiano’ in questo oppure sono ben disposte, visto che hanno una grossa garanzia?
Le banche sono ben disposte visto che hanno una grossa garanzia, il 70% è una grossa garanzia. Le banche sono impegnate a non richiedere nessuna garanzia aggiuntiva.
E se dovessero richiedere la firma del genitore, no, sono obbligate.
Sono obbligate a rilasciarlo in questa maniera.
Possono rifiutarlo però?
Il Fondo può non intervenire, però una volta che il Fondo interviene perché i requisiti sono stabiliti come osservati, la banca tipicamente concede il finanziamento perché a quel punto è nel suo stesso interesse concedere il prestito. E anche in questo caso ci sono agevolazioni, e sono il tasso ovviamente ridotto e la possibilità di restituire il finanziamento con un lungo periodo di tempo, da 3 a 15 anni.
Non tutti, però, Andrea, sono studenti, alcuni magari sognano invece di aprire un’attività in proprio. Quali possibilità hai per loro?
E’ anche in questo caso c’è la possibilità di utilizzare determinate forme che danno gli strumenti in modo da poter raggiungere i nostri obiettivi. Allora ci sono tre elementi che chi vuole oggi mettersi in proprio può cercare di sfruttare: i prestiti d’onore finalizzati allo sviluppo di attività produttive, i bandi ed i concorsi dell’Unione Europea la quale, insieme alle Regioni, aiuta molto e mette grossi capitali a disposizione, oppure istituire, questo è una novità del 2012, una società semplificata per i giovani a responsabilità limitata, che ha dei vantaggi non diretti all’accesso al credito, ma comunque agevola questo tipo di meccanismi. Partiamo dal prestito d’onore per lo sviluppo di attività produttive. Chi lo può chiedere? Lo possono chiedere tutte le persone maggiorenni disoccupate e residenti in Italia da almeno sei mesi, quindi una platea molto ampia. La richiesta dev’essere fatta ad Invitalia, quindi digitate anche qui sul sito Invitalia.
Che non è Equitalia.
Non è Equitalia. Invitalia investe, Equitalia prende. Quindi andare sul sito di Invitalia, vedere bene le procedure. Questi finanziamenti hanno una parte a fondo perduto, quindi non devono essere neanche restituiti e una parte è da restituire a tassi agevolati, con competenze agevolate. Possono essere utilizzati sia per aprire attività in proprio in senso stretto.
Non possono essere utilizzati per l’acquisto di beni o servizi, ma investiti in un’attività?
No, devono essere, come dicevo, o per avviare un’attività, l’avvio dell’attività dev’essere propria o un’attività in franchising. Questo è un elemento molto importante, perché oggi ci sono tante opportunità, che a livello di singoli individui noi possiamo prendere per promuovere imprese che hanno deciso di utilizzare questa forma di distribuzione. Il franchising ha bisogno di un investimento minimo iniziale e attraverso queste genere di finanziamento, noi possiamo avere i soldi per aprire una piccola attività in franchising e quindi poter iniziare a produrre poi del reddito. E questo è molto importante come forma poco utilizzata nel nostro Paese. Seconda formula, dicevamo, il ricorso a bandi e concorsi dell’Unione Europea. Bisogna guardare, guardate nello specifico, sul sito della vostra regione le opportunità che vengono date per l’avvio delle attività produttive. Ogni regione italiana ha e fornisce questo genere di strumento, quindi sono opportunità reali ed è un peccato non sfruttarle.
Pare che ci sia una grossa quota di finanziamenti europei che in Italia vanno sprecati proprio perché non si riesce a incontrare domanda e offerta.
Esattamente. Non si riesce a incontrare domanda e offerta. In questo l’Unione Europea viene vista sempre come un grosso burocrate che pone solo limitazioni, in realtà l’Unione Europea nel nostro Paese mette a disposizione un sacco di soldi. Le regioni smerciano, ciò vuol dire raddoppiano tipicamente i soldi messi a disposizione dall’Unione Europea poi questi soldi rimangono fermi, perché nessuno li richiede.
Anche perché poi non si può avere il sospetto che le regioni vogliano intascarsi questi soldi, perché se non vengono utilizzati devono tornare alla base, per cui vengono davvero sprecati, sono risorse sprecate.
Esatto, c’è poca informazione, quindi andate sul sito della regione e guardate quello .
Però il modo migliore di informarsi su questo sono i siti della regione. Perché? Perché non quelli dell’Unione Europea o quant’altro?
Perché i siti dell’Unione Europea sono molto vasti, di difficile consultazione.
Meglio quelli della regione, quindi, i siti di ogni regione italiana.
Sì, i siti di ogni regione italiana. Ovviamente uno deve veder la propria, perché la Regione Emilia Romagna investirà in attività produttive in Emilia Romagna, presumibilmente con le persone residenti in Emilia Romagna. Quindi guardate la regione e guardate la provincia in cui risiedete se ha agevolazioni di questo genere, perché spesso quote dei fondi internazionali poi vengono distribuite a livello provinciale, quindi questa è un’altra cosa da guardare con attenzione perché sicuramente ci sono opportunità. Terzo elemento per i giovani da 18 a 35 anni le società semplificate a responsabilità limitata, quindi si possono costituire società finalmente anche in Italia, dal 2012, con un euro di capitale e sono società che è vero, non danno dei soldi, quindi non è un vero e proprio accesso al credito, però permettono di proteggere il proprio patrimonio. Quindi quella è una società a tutti gli effetti, si va dal notaio, il notaio è gratis, nel momento in cui si investe.
In questo caso il notaio è gratis.
Con questo tipo di società il notaio è gratis. Se si perdono dei soldi connessi alle attività di questa società, ci si rimettono solo i capitali investiti lì dentro e il proprio patrimonio è tranquillo. Quindi anche in questo senso è uno strumento che aiuta molto le attività giovanili.
Rimane un po’ da analizzare anche, Andrea, la parte dei beni al consumo, per esempio il computer, piccole cose che possono essere acquistate. Anche in questo caso, ci hai detto, possono esserci problemi a ottenere credito.
Assolutamente sì. I giovani hanno comunque sempre problemi. Il giovane vuole comprare un computer e può utilizzare prestiti finalizzati, che vuol dire cercare di utilizzare prestiti presso il punto vendita, perché quei prestiti sono piccoli, sono determinati sul bene, effettivamente le banche li concedono con un poco più di facilità. Altra possibilità è andare a vedere nelle banche, nelle finanziarie i finanziamenti riservati ai giovani sono sempre di difficile accesso, però hanno tipicamente il vantaggio, questa è una buona innovazione di prodotto, di iniziare con rate più basse e via via crescono nel tempo. Evidentemente questo agevola un giovane e in questo modo ci si possono permettere cose che altrimenti non si potrebbero avere.
Cioè sono? Crescono?
Sono finanziamenti a rata crescente. Quindi all’inizio si paga poco perché si presuppone che il giovane in quel momento non abbia la possibilità di sostenere una rata importante, dopo un anno si paga un po’ di più, dopo due anni si paga ancora di più e poi si va avanti.
Se poi consideriamo anche con l’inflazione, eccetera spesso rimane comunque conveniente. Grazie allora ad Andrea Manfredi, amministratore delegato di SuperMoney.eu, sito a cui vi rimando per ulteriori informazioni su questo e tanti altri argomenti. Grazie, Andrea. E’ tutto per oggi.