Partiamo da un dato sicuramente
positivo: rispetto al 2014 la domanda interna è cresciuta dell'1,6%,
dopo un epocale stop di 4-5 anni dettato
dalla recessione economica che ha imperversato sul nostro Paese.
Nonostante ci sia un aumento della richiesta di prestiti da parte dei
nuclei familiari, latitano i finanziamenti
alle imprese e, cosa più
preoccupante, le banche del Veneto hanno un'elevata quantità di
crediti deteriorati, conseguenza della crisi e di una
politica quantomeno azzardata
per quanto riguarda il settore dei prestiti.
Diamo i numeri: prendendo in considerazione uno stock di 96miliardi di euro di prestiti concessi dalle banche alle imprese, le sofferenze vere e proprie ammontano al 19%, che nonostante possa sembrare una percentuale bassa, equivale a una cifra enorme, oltre 18miliardi.
Finanziamenti alle imprese: aggiornamento di Bankitalia
L'aggiornamento semestrale presentato da Bankitalia emerge che le sofferenze nel settore delle costruzioni supera il 50%, ma nel complesso c'è una soddisfazione dettata dalla ripresa dei consumi interni, dall'export veneto che è cresciuto nei primi 6 mesi del 2015 del 6% rispetto al 2014, dal turismo in crescita, dalle compravendite di immobili e da altri fattori tra cui spiccano le vendite al dettaglio e il traffico dei veicoli pesanti sulla rete autostradale (+3,1%), che è significativo per valutare la verve economica di un'area.
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Occupazione: un altro fattore positivo
La lenta uscita dalla recessione, la
ripresa dei consumi e la crescita dei prestiti, almeno familiari, è
anche dovuta al fattore occupazione: l'aumento
dei contratti a tempo indeterminato ha sancito la crescita delle
posizioni lavorative di 75mila dipendenti, questo, come scrive il
rapporto, è favorito dagli sgravi contributivi e
dalle nuove normative sul licenziamento individuale indicate dal Jobs
Act.
Nel rapporto di Bankitalia viene specificato che il
merito della crescita degli occupati è
ripartito nella seguente maniera:
-
¾ è merito della ripresa economica;
-
¼ è, invece, merito dei provvedimenti governativi nel settore del lavoro;
-
all'interno di questi provvedimenti 2/3 del successo è merito degli sgravi fiscali, 1/3 del Jobs Act.
Le difficoltà delle due banche Popolari del Veneto
Nonostante
questi dati positivi, il rapporto Bankitalia ha anche evidenziato i
motivi delle difficoltà delle due banche Popolari veneti:
innanzitutto l'errore più
importante è stata l'elevata valutazione delle proprie azioni, in
secondo luogo, la realizzazione di parte degli aumenti di
capitale tramite la concessione
di finanziamenti in cambio dell'acquisto di azioni, cosa non
permessa.
Bankitalia è fiduciosa, sostiene
che le Popolari venete potranno risollevarsi con la trasformazione in
Spa che stabilizzeranno prestiti e azioni.