In questa fase di disagio economico e di privazione materiale, sempre più famiglie e imprese sono costrette a rivolgersi allo storico e consolidato mercato nero dei soldi, poiché le banche hanno chiuso già da un pezzo l'erogazione di credito e i prestiti.
In verità dietro la maschera dei falsi benefattori si cela una vera e propria organizzazione criminale che negli anni della crisi è riuscita quasi a raddoppiare il credit crunch degli istituti di credito nazionali, facendo divenire quasi nullo il problema dell'insolvenza delle controparti (con metodi di riscossione poco consoni ma efficaci), provocando allo stesso tempo sofferenze enormi a tutte quelle persone che per disperazione cadono nel dramma dell'usura.
Vediamo con un esempio come funziona questa cessione di denaro con patto di restituzione, dai modi imperfetti.
Poniamo il caso che io chieda un prestito da 3000,00€, per una qualsiasi necessità: innanzitutto il tasso applicato si aggira mediamente intorno al 15% mensile, quindi a fronte della mia richiesta iniziale l'interesse da pagare anticipatamente è di 450,00 euro con un capitale netto erogato di 2550€, garantito da un titolo (assegno o cambiale) esigibile alla scadenza.
Se alla data stabilita la cortesia prestata è onorata, io contraente divento un ottimo cliente, facilitando addirittura una mia eventuale richiesta futura, ma se ciò non avviene il dramma dello strozzinaggio si trasforma in un incubo perpetuo.
Lo spread, per tre mesi di ritardo dal 15% tocca quota 60%, ciò vuol significare che ogni qual volta si supera il limite stabilito per il pagamento (30 giorni), l'interesse iniziale si raddoppia, e quel capitale di 2550 euro in principio erogato, scende a 1200 euro, il differenziale di 1800€ sono le competenze che spettano ai cravattai, ma questo è solo il modo con cui comincia la dolorosa tragedia.
Vessazioni di ogni tipo verso il contraente e minacce intimidatorie contro i famigliari, fanno mutare quel sereno focolaio domestico in una solitudine nevrotica caratterizzata dalla possessione schiavizzante degli strozzini.
Si sta in guardia da tutto e da tutti, si trema quando squilla il telefono o suonano al campanello, spesso non si esce dalla propria casa per paura di essere seguiti e subire atti di prepotenza ma il momento ove si teme di più è la notte, quando l'inquietudine toglie ogni spazio al riposo della psiche, messa a dura prova da quella problematicità assillante accompagnata da un'ansia persistente.
Questi soggetti s'impossessano di tutto, macchine, case, gioielli, ogni bene sudato nel tempo è di loro esclusiva proprietà, sono gli autori della vita altrui che segnano il corso degli eventi, mutando ogni forma di volontà umana, e per chi non riesce a coprire quel debito "che non finirà mai", è chiesto anche di cedere moglie e figlie.
Gli aspetti di chi cade nell'usura sono tanti, la drammaticità della strada intrapresa è segnata fin dall'inizio, il più delle volte la paura prende il sopravvento su chi fa del dispotismo la sua arma vincente.
Sicuramente questo mercato nero non sarà mai sconfitto del tutto ma bisogna trovare il coraggio di ribellarsi, rivolgendosi alle tante associazioni anti-usura che in connubio con le forze dell'ordine possono essere di valido aiuto per uscire da questa forma di tirannia che mette il cappio al collo.