Troppi debiti? Ripagarli è possibile anche attraverso un mondo parallelo a quello del mercato del credito, è possibile ricevere aiuto per sanare i propri debiti anche senza dover far ricorso ai canali tradizionali, ossia prestiti delle banche e finanziarie.
La proposta del microcredito per famiglie che versano in condizioni economica difficili arriva dalla Cei, Conferenza Episcopale Italiana, un progetto che vede l'Ufficio Caritas come l'organismo gestore locale di tutte le attività del prestito.
L'accesso al credito è possibile per tutte quelle famiglie "borderline" che versano in seria vulnerabilità economica e sociale, la Cei ha posto delle condizioni, che identificano i criteri di selezione, attraverso cui è possibile accedere.
Vediamo i requisiti richiesti per accedere al Prestito della Speranza, che potrebbe consentire a molte famiglie di sanare la propria situazione debitoria divenuta insostenibile. I troppi debiti sono spesso causati dalle scelte sbagliate e dai troppi finanziamenti aperti, pur di acquistare beni. Le famiglie che hanno accantonato un'infinità di rate mensili sono diverse e ora fanno fatica a gestirle, anche perché a queste bisogna sempre aggiungere le spese fisse, come le bollette, e il più delle volte il mutuo.
Al Fondo possono far ricorso disoccupati e cassaintegrati con un unico reddito in famiglia o persone che non hanno mai ottenuto un lavoro, oppure piccole imprese che rischiano il fallimento. Il credito sociale alle famiglie non può superare l'importo di 6 mila euro, che comunque resta una boccata di ossigeno per chi è davvero in crisi e non sa come arrivare alla fine del mese. Il prestito all'attivazione di attività imprenditoriale a singoli o a società può avere un valore massimo di 25 mila euro, da restituire in 60 mesi a un tasso agevolato.
Il Taeg applicato al credito sociale non potrà, ad esempio, essere superiore al 4%, il Fondo risponde per il 75% del singolo finanziamento sui crediti sociali e al 50% su quelli inerenti al microcredito all'impresa. Per l'erogazione é previsto l'intervento delle principali banche italiane grazie a un accordo tra l'Abi e la Cei.
Poiché da un paio di anni a questa parte la percentuale degli italiani che sono ricorsi ai prestiti, perché sobbarcati dai debiti o perché in forti difficoltà, e' balzata a oltre l'80%, crediamo che il Prestito della Speranza, possa davvero essere un ottimo strumento per ridare la giusta fiducia ad imprese e famiglie.