Tassi sui prestiti superiori anche al 20% mensili, minacce e continui episodi di violenza. Sarebbe questo il lungo calvario affrontato da un imprenditore salernitano che, ormai giunto allo sfinimento, ha deciso di rivolgersi all'associazione antiusura e antiracket Rete e uscirne finalmente da questo inferno. Il bisogno di ottenere velocemente della liquidità e l'urgenza di sanare pesanti debiti possono spingere anche a decisioni sbagliate e compromettere definitivamente la vita.
Meglio seguire percorsi standard e affidarsi a metodi "legali", che nonostante i tempi più estesi e le procedure burocratiche più macchinose, possono perlomeno assicurare una maggiore tranquillità e tutelare i richiedenti da qualunque tipo di rischio. Bisogna solo avere pazienza e trovare la soluzione di finanziamento più conveniente e in linea con le proprie necessità, allargando la ricerca anche alle offerte del web e quindi alle offerte dei prestiti online, sempre più apprezzati dai risparmiatori italiani.
Da leggere: Pagamento rateale: la soluzione preferita dagli italiani
Tassi sui prestiti usurai: ecco l'ultimo caso
L'ultimo caso arriva dalla Campania e riguarda un giovane imprenditore salernitano, stretto nella morsa dell'usura e quindi costretto a ripagare il suo debito a cui erano stati applicati tassi superiori al 20% mensili. Stanco delle continue minacce, si è quindi rivolto alle autorità, che dopo un lungo lavoro di indagini hanno rintracciato gli autori dei continui episodi di violenza che hanno colpito negli ultimi mesi la povera vittima.
Gli aguzzini sono stati finalmente arrestati dai carabinieri del Ros di Salerno, grazie al supporto logistico dei militari del comando provinciale, eseguendo una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Sergio De Luca su richiesta del sostituto procuratore dell'Antimafia Valleverdina Cassaniello. La vicenda si è quindi conclusa senza troppi danni per la vittima, che superato lo shock potrà progressivamente riprendere la propria vita.
Il sistema usuraio svelato dalle indagini
Il lungo lavoro di indagini ha permesso ai militari del Ros di individuare i colpevoli e rintracciare due gruppi criminali della Piana del Sele, coinvolti in un complesso sistema di usura che esercitava i suoi effetti proprio attraverso gli elevati tassi sui prestiti concessi. Oltra alle due menti, il sistema si avvaleva anche del supporto di vari collaboratori, che agivano come mandanti, minacciando gli imprenditori che non riuscivano a sostenere le richieste.
L'operazione è stata avviata a gennaio e la sua risoluzione è caratterizzata da una novità giuridica: ovvero la contestazione di esercizio abusivo dell'attività finanziaria. Il gruppo criminale offriva infatti un supporto finanziario senza averne alcun titolo, svolgendo di fatto una serie di operazioni svolte solo ed esclusivamente da istituti di credito e società finanziarie.