Mai sentito parlare di social lending? E' un modo innovativo di dare e richiedere finanziamenti. Il social lending o, in italiano, prestito sociale è già molto diffuso negli Stati Uniti, Germania, Francia e Inghilterra (dove è partito nel 2005) e inizia a farsi strada anche in Italia.
La nuova frontiera dei prestiti personali è un finanziamento erogato da privati ad altri privati sui siti Internet di aziende di social lending, senza passare quindi attraverso i canali tradizionali rappresentati da società finanziarie e banche.
Quello che in Italia fu il prestito tra privati - ora denominato come social lending - è risorto grazie a Internet dopo la crisi finanziaria del 2008 superando il miliardo di dollari di prestiti erogati durante il 2012. Il social lending attualmente si classifica nell'ambito del crowdfunding come piattaforme lending. In Italia operano due società, Prestiamoci e Smartika (quest'ultima è inserita da Forbes nella lista delle top 10 piattaforme europee di social lending).
Smartika, istituto di pagamento vigilato dalla Banca d'Italia, mette in contatto sulla propria piattaforma domanda e offerta ovvero chi decide di mettere a disposizione un capitale dai 500 ai 50.000 euro ("ma ai giovani consentiamo di cominciare anche con 100", specifica l'Ad di Smartika Maurizio Sella) e chi chiede un piccolo finanziamento tra i 1.000 e i 15.000 euro.
"Il tasso migliore sta sotto al 6%, quello medio attorno al 9,5%, ma nella media siamo di circa 3 punti percentuali migliori rispetto alle offerte del mercato - spiega l'Ad di Smartika - ma Sella sottolinea come oggi quello del tasso sia diventato un problema secondario rispetto alle grandi difficoltà incontrate da chi chiede un finanziamento".
Sella sottolinea come grazie ai "750mila euro pronti ad essere prestati", il sistema "consente di ottenere un finanziamento anche a chi altrove non riuscirebbero ad ottenerlo".
Per chi invece decide di diventare 'lender', cioè di prestare, si tratta di una forma d'investimento alternativa che non dimentica la sicurezza. "Decide di prestare chi ha scelto di ottenere un rendimento interessante in modo innovativo e sociale. Ovviamente - sottolinea Sella - la nostra attività è quella di controllare il rischio del credito: la somma prestata viene frazionata in tanti piccoli finanziamenti in modo da ridurre al massimo il rischio".
Sella infine sottolinea, sempre sul fronte sicurezza, come "il denaro dei privati temporaneamente depositato sul conto di Smartika sia separato dal patrimonio societario" e quindi "non lo tocca nessuno anche perché posto sotto la vigilanza della Banca d'Italia".