Il prestiti personali rappresenta ormai una comoda e diffusa soluzione per ottenere della liquidità. Scegliere la formula adatta alle proprie esigenze non è mai semplice data l'ampia offerta del mercato. Infatti oltre alle condizioni previste dal piano di rimborso bisogna considerare anche le spese che ruotano attorno alle richiesta di un prestito. In questo articolo vedremo quanto costa un prestito, stilando una lista di tutte quelle "voci di spesa" che incidono realmente sull'importo della rata.
Per scegliere il prestito giusto occorre non fermarsi mai alla prima soluzione di finanziamento, ma estendere la valutazione a varie proposte, prendendo in considerazione anche altre nuove soluzioni. Ad esempio i prestiti on-line potrebbero risultare particolarmente convenienti rispetto alle formule tradizionali, garantendo in alcuni casi un risparmio proprio sul fronte delle spese e interessi applicati.
Voci di spesa per un prestito: cosa bisogna considerare?
Oltre alla cifra richiesta, la rata di rimborso di un prestito prevede anche altre voci di spesa. Si tratta di indicatori importanti che bisogna sempre considerare con estrema attenzione prima di sottoscrivere qualunque contratto di finanziamento. Infatti è sempre utile conoscere con esattezza il significato e l'importo di tutte le voci di spesa che compongono la rata di rimborso del finanziamento. Ecco le più importanti:
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Tasso di interesse applicato dalla banca o dall'istituto di credito prescelto. Per semplificare il discorso, diremo che il tasso di interesse corrisponde a quel compenso che il creditore - ovvero l'istituto di credito - richiede per essersi privato per un certo periodo di tempo di una determinata somma di denaro. Per valutare il grado di convenienza di un prestito occorre considerare il TAN, ovvero il Tasso Annuo Nominale.
Il TAN rappresenta infatti il tasso di interesse che le banche usano per calcolare l'importo delle rate che dovranno essere pagate per rimborsare il prestito. Quindi più il valore del TAN è basso, maggiore sarà la convenienza del prestito e quindi l'ammontare della rata del prestito.
Il TAEG - Tasso Annuo Effettivo Globale – indica invece tutti quei costi non strettamente legati al prestito ma piuttosto alla sua gestione. Il TAEG costituisce il costo effettivo del prestito che il cliente dovrà corrispondere e comprende gli interessi, i costi e gli oneri accessori. Si tratta di un indicatore molto importante perché permette di valutare la convenienza delle offerte di finanziamento a parità di importo e durata.
Le spese accessorie rappresentano invece un altro indicatore importante e si riferisce a tutti quei costi sostenuti dall'istituto di credito per la gestione del prestito e dei vari servizi, come ad esempio:
· le spese di istruttoria: ovvero tutte le spese che l'istituto di credito sostiene per raccogliere tutte le informazioni utili sul soggetto richiedente, necessarie per l'apertura e analisi della pratica;
· le spese di gestione e incasso della rata. Questi costi si riferiscono all'estratto conto annuale che il cliente riceve dalla banca, ormai obbligatorio per legge, e tutte le commissioni per l'addebito automatico delle rate (Rid) o le spese per il bollettino postale, a seconda della modalità di pagamento scelta;
· l'imposta di bollo/sostitutiva sul contratto;
· spese di un eventuale copertura assicurativa, un'opzione facoltativa che il cliente potrà decidere di sottoscrivere;
· e infine le spese previste per la chiusura della pratica.
Assicurazione sui prestiti: quando conviene?
La copertura assicurativa sui prestiti potrebbe rappresentare un'altra voce di spesa da considerare al momento della sottoscrizione del contratto. Le polizze assicurative sono nella maggior parte dei casi sono facoltative, ma alcuni istituti di credito potrebbero richiederne la sottoscrizione per tutelare gli interessi di entrambe le parti.
Stipulare un'assicurazione su un contratto di prestito significa tutelarsi da tutti quegli eventi che potrebbero ritardare o impedire il pagamento delle rate, ad esempio: perdita del lavoro, invalidità permanente, difficoltà economiche. I premi delle polizze più comuni sono chiamati Cpi - Credit protection insurance -, rientrano nelle voci di spesa racchiuse nel Taeg e sono sempre indicate nelle informative precontrattuali.
La polizza assicurativa è obbligatoria in caso di importi molto elevati, per i soggetti con una posizione finanziaria non particolarmente stabile, e per l'erogazione di prestiti con cessione del quinto, nel caso dei lavoratori sono addirittura previste due polizze: rischio vita e rischio lavoro.