Richiedere un prestito personale per affrontare una spesa improvvisa o per realizzare un progetto può essere una valida soluzione quando non si possiede la liquidità sufficiente. Una strada evidentemente intrapresa da molte famiglie italiane, soprattutto nel corso del primo trimestre del 2016, e che ha registrato una significativa crescita delle domande di finanziamento, sostenuta in parte del miglioramento delle condizioni contrattuali offerte dalle banche e dalle società finanziarie. Ma come individuare un finanziamento vantaggioso? Quali sono i costi nascosti di un prestito che bisogna valutare prima di sottoscrivere un contratto?
Diciamo subito che un prestito personale, chiamato anche prestito non finalizzato, consente di ottenere una liquidità extra che verrà restituita alla banca o alla società finanziaria attraverso il pagamento di rate mensili a tasso fisso. Per richiedere un prestito personale occorre avere un'età compresa tra i 18 e i 75 anni e dimostrare di avere una "buona capacità di rimborso". Per confermare questo requisito bisognerà presentare l'ultima busta paga (in caso di lavoratori dipendenti), o una dichiarazione dei redditi (in caso di lavoratore autonomo) oppure un cedolino della pensione.
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Cosa bisogna fare prima di firmare un contratto per un prestito personale?
Come spesso ricordiamo ai nostri lettori, una regola da tenere ben a mente prima di firmare qualunque contratto di finanziamento è analizzare varie proposte del mercato, facendo particolare attenzione a tutte le voci di spesa, soprattutto quelle meno evidenti. Infatti i costi nascosti di un prestito possono far variare anche di molto l'importo della rata. Inoltre, trattandosi di un impegno a medio/ lungo termine, è importante capire se il pagamento del finanziamento sarà conciliabile con tutte le altre spese ordinarie. Solo in questo modo si potranno evitare complicazioni e ulteriori costi, come quelli previsti in caso di mancato pagamento di una rata.
Prima di firmare il contratto è quindi necessario verificare che siano indicate in modo chiaro e trasparente tutte le seguenti informazioni:
· indicazione esatta della somma erogata;
· modalità di erogata;
· il tasso di interesse praticato;
· l'indicazione del T.A.E.G.;
· eventuale presenza di costi e commissioni che potrebbero determinare delle variazione al costo del contratto;
· l'indicazione di tutti i costi, ovvero: le spese di istruttoria e oneri accessori come le spese per l'invio del rendiconto periodico; eventuali spese di assicurazione e costi applicati in caso di ritardo nei pagamenti;
· l'esatto ammontare delle rate con la chiara indicazione della scadenza;
· la presenza di eventuali garanzie assicurative.
In alcuni casi, l'ente prescelto potrà avere la possibilità di modificare le condizioni contrattuali, ma si tratta di una possibilità che dovrà essere obbligatoriamente indicata nel contratto. L'unico elemento immutabile è il tasso d'interesse del finanziamento, che resterà tale per tutta la durata del contratto.
A cosa bisogna prestare particolare attenzione?
Sicuramente un aspetto a cui bisogna prestare particolare attenzione è il T.A.E.G, il Tasso Annuo Effettivo Globale – che rappresenta un indicatore utile per determinare il costo effettivo del prestito che il cliente dovrà restituire all'ente erogatore. Il Taeg, espresso in termini percentuali, comprende infatti le eventuali commissioni distributive, gli interessi, le eventuali commissioni di incasso e l'imposta di bollo. Quindi meglio prestare una particolare attenzione al suo valore.
Questo indicatore di tasso è il più importante perché permette di capire quale offerta di finanziamento scegliere a parità di importo e durata. Il nostro consiglio è quello di lasciarsi influenzare dalla convenienza di altri indicatori parziali, come ad esempio il T.A.N., Tasso Annuo Nominale, che esprime il tasso di interesse applicato ma non comprende le altre spese.