Prestito su pegno: condizioni e termini di funzionamento
Sempre più istituti mettono a disposizione i prestiti su pegno: vediamo come funzionano.
La caratteristica più evidente del prestito su pegno è l'immediatezza; è infatti sufficiente recarsi presso gli istituti che praticano questo tipo di finanziamento con un documento di identità valido, codice fiscale, l'oggetto di valore che si vuole offrire in garanzia ed eventualmente la documentazione dell'oggetto stesso.
Una volta consegnato, l'oggetto viene sottoposto a perizia, e stabilito il suo valore di mercato viene concesso un finanziamento commisurato ad una percentuale di quest'ultimo (generalmente mai meno del 40%). L'istituto presso cui ci si è rivolti reca comunque il diritto di svolgere indagini sul bene per escluderne un'eventuale provenienza illegittima.
Sul prestito concesso gravano evidentemente degli interessi più tutta una serie di commissioni connesse alla custodia del bene, ed una volta scaduto il periodo del prestito è possibile procedere ad uno o più rinnovi, anch'essi soggetti al pagamento di interessi e commissioni.
Il bene consegnato in pegno può essere riscattato a scadenza, in anticipo o immediatamente dopo la scadenza stessa; in caso di riscatto a scadenza nulla è dovuto e si rientra in possesso del bene dietro pagamento di quanto pattuito, mentre qualora si proceda all'estinzione anticipata (e si riacquisti dunque il possesso del pegno in anticipo sul previsto) si avrà la restituzione della quota interessi per il periodo residuo.
Tra gli istituti di credito maggiormente attivi nel predisporre prestiti su pegno troviamo UniCredit, che servendosi di un pull di gemmologi specializzati, rilascia questo tipo di finanziamento dopo aver emesso un referto preciso e dettagliato sul bene presentato in pegno.