Se hai difficoltà ad accedere ad un prestito e ti trovi in una situazione complicata dal punto di vista economico, il Prestito della speranza, a volte chiamato anche Prestito Caritas, potrebbe essere la soluzione giusta per te. In questo articolo ti spiegheremo come funziona questo forma di finanziamento, a chi si rivolge e quali sono le procedure da seguire per farne richiesta.
Prestito della speranza 2017: di cosa si tratta?
Grazie ad una collaborazione tra la CEI - Conferenza Episcopale Italia - e l'ABI -Associazione Bancaria Italiana - tutte le famiglie e le piccole imprese che si trovano in una situazione di pericolosa vulnerabilità economica e che trovano grandi difficoltà ad accedere ad un credito attraverso i canali più conosciuti possono richiedere il cosiddetto Prestito della speranza o Prestito Caritas.
Si tratta di un fondo di garanzia istituito nel 2009 del valore di circa 25 milioni di euro, destinato sia a persone fisiche sia a microimprese che hanno bisogno di accedere ad un piccolo prestito. Il fondo viene gestito anche grazie al contributo di privati e, soprattutto, il suo capitale erogabile viene rinnovato costantemente grazie ad un sistema di auto alimentazione. Ciò significa che sono le restituzioni degli stessi prestiti precedentemente erogati che vanno a rinnovare il fondo di garanzia. Il fondo non eroga direttamente il denaro, ma costituisce un capitale a garanzia del credito concesso dalle banche.
I prestiti erogati sono di due tipi:
- il credito Sociale, destinato alle persone fisiche come forma di sostegno al reddito, per finanziare attività di formazione, riqualificazione professionale o l'avvio di un'attività autonoma. L'importo massimo richiedibile è di 7.500 euro, erogato in 6 rate bimensili. Il TAN varia a seconda della cifra ma non potrà superare il 2,5%. La durata massima del piano di ammortamento è di 6 anni, compresi 12 mesi di preammortamento (durante il quale non si verserà alcuna rata). L'estinzione anticipata è sempre possibile e gratuita;
- Il credito Fare Impresa, riservato a chi vuole avviare o far crescere una piccola impresa o un'attività di lavoro autonomo. A differenza del credito Sociale, l'erogazione avviene in unica tranche, e gli importi possono arrivare fino a 25.000 euro, con TAN massimo del 4,5%. Anche in questo caso il piano di ammortamento ha durata di 6 anni, con 12 mesi di preammortamento, e non sono previste penali per l'estinzione anticipata.
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A chi si rivolge il Prestito della Speranza?
Il Prestito della Speranza vuole essere una forma di contrasto alla vulnerabilità economica. È rivolto quindi in particolare a:
- chi si trova in uno stato di effettiva difficoltà economica;
- precari, disoccupati e lavoratori in cassaintegrazione;
- giovani coppie all'inizio del loro percorso familiare, che hanno bisogno di liquidità per acquisti urgenti;
- persone con delle difficoltà di vario tipo ma che vorrebbero intraprendere un progetto lavorativo;
- imprese individuali, S.R.L., società cooperative con difficoltà di accesso al credito.
Come richiedere il prestito della Speranza?
Essendo la gestione del fondo sotto la responsabilità della Caritas diocesana, tutti coloro che intendono fare richiesta di prestito dovranno rivolgersi all'ufficio Caritas della propria diocesi.
Le persone fisiche devono portare con sé almeno uno tra i seguenti documenti:
? Certificazione ISEE che attesti la situazione economica e quindi lo stato di necessità
? Eventuale copia della documentazione che attesti un caso di disagio, malattia, o invalidità, rilasciata da un ente come INPS o ASL
? Eventuale lettera di Licenziamento o fine contratto in caso di stato di disoccupazione
Per quanto riguarda le piccole imprese, invece, viene richiesto:
? Iscrizione alla Camera di Commercio e partita IVA
? Bilancio degli ultimi tre anni o dell'intero periodo di attività in caso di durata inferiore
? Business plan del progetto che si intende realizzare
? Regolarità delle posizioni fiscali e contributive
Queste, in conclusione, sono tutte le informazioni di cui hai bisogno per richiedere un microcredito attraverso questo fondo di garanzia avviato da CEI e ABI per sostenere famiglie, persone e microimprese con l'impossibilità di accedere alle più comuni forme di prestito.