In un momento di estrema crisi del mercato del lavoro, con un tasso di disoccupazione giovanile che supera il 38%, sono sempre più numerosi i giovani che pensano seriamente di perseguire la via imprenditoriale. L'idea di avviare un'attività in proprio diventa, ancor più in questo contesto, estremamente allettante, quasi una sfida per dimostrare le proprie capacità dopo le tante porte sbattute in faccia e un curriculum sempre carente. Il primo ostacolo, tuttavia, contro cui ci si scontra è la mancanza di liquidità.
Una delle vie percorribili, in questo caso, è quella di richiedere il prestito d'onore. Si tratta di una forma di finanziamento concessa esclusivamente alle nuove imprese in via di costituzione, negata dunque alle imprese già avviate. Requisito fondamentale è l'età, che dev'essere compresa tra 18 e 35 anni.
Per quanto riguarda il finanziamento complessivo, il contributo si articola in due parti: il 50% degli oneri sostenuti viene concesso a fondo perduto fino a un limite massimo pari a 15.500 euro; il restante 50% viene erogato come finanziamento a tasso agevolato (il 70% in meno rispetto al tasso ordinario), da restituire entro 5 anni, per far fronte agli oneri finanziabili. E', inoltre, previsto un contributo a fondo perduto, dell'importo di 5.165 uro, previsto per la gestione aziendale.
Per poter richiedere il prestito d'onore occorre essere in possesso di alcuni requisiti:
- risiedere in Italia da almeno 6 mesi;
- aver compiuto il 18° anno di età;
- se si tratta di cittadino extracomunitario, occorre essere in possesso di permesso di soggiorno valido per almeno un anno dopo la presentazione della domanda;
- essere in possesso dello status di disoccupato oppure inoccupato in attesa del primo impiego;
- essere intenzionati ad avviare un'attività in proprio come ditta individuale con sede in Italia;
- essere intenzionati a mantenere in vita l'attività per almeno 5 anni dopo aver ottenuto il finanziamento, rinunciando per tale periodo a cedere l'attività o accettare contratti di lavoro a tempo indeterminato.
Per poter usufruire dell'agevolazione, l'impresa dovrà operare nei settori di commercio, produzione di beni o fornitura di servizi. Saranno escluse dal finanziamento le aziende operanti nei settori dell'acquicultura, ittico o agricolo.