Divenuta consuetudine, la prassi di assicurare il proprio prestito, per un Italiano su quattro, è l'alternativa migliore contro le incertezze lavorative future, che a fronte di un maggior costo del proprio finanziamento, vede tutelato il rischio d'insolvenza nei confronti della società erogante.
Solitamente il credito coperto da polizza assicurativa, è quello con un impegno maggiore in termini di durata, tant'è che sotto i 36 mesi, la richiesta di copertura è inferiore al 23%.
Tutto cambia superando i tre anni, in questo caso la paura di un improvviso peggioramento della propria situazione reddituale, o la possibile perdita del posto di lavoro, pone il contraente nella condizione di stipulare un contratto di assicurazione che lo tuteli nel caso di rischi futuri.
A vedere un maggior ricorso alla copertura assicurativa, sono per lo più i prestiti per: arredamento (31,7%), matrimoni e cerimonie (29,9%) e quelli per la ristrutturazione dell'immobile (28,6%), ma anche il consolidamento debito e acquisto automobili di un certo valore.
Sicuramente il prestito assicurato, oltre a dare un segnale di serenità al cliente, tutelandolo dagli eventuali imprevisti futuri, produce un effetto di distensione da parte dell'istituto erogante, che in tempi di crisi economica, trova la doppia garanzia della compagnia assicurativa, nel caso in cui il cliente non possa far fronte al pagamento delle somme dovute.
E' abbastanza evidente che firmare una polizza assicurativa, comporta un costo per il cliente, modificando la somma totale del finanziamento stesso, variando anche la rata mensile.
L'aumento, varia ha secondo dell'istituto di credito erogante, tendo in considerazione, la somma richiesta, l'età del cliente e la durata del prestito, ma calcolando una media mensile, il costo dovrebbe aggirarsi intorno ai 5 euro, che calcolate per l'intero periodo, rappresentano un elevato onere aggiuntivo per il contraente, ma alla luce della situazione attuale, è l'elemento primario per dormire sonni un po' più sereni.