Il social lending nasce in Gran Bretagna nel 2005. E' un sistema che dà modo ai singoli di fare e richiedere prestiti tra loro senza tirare in ballo le banche.
Come funziona il social lending
Il processo permette alle persone di prestarsi denaro via web nella massima sicurezza. Gli utenti, tramite la piattaforma di mediazione, possono sia investire che richiedere denaro in prestito senza essere soggetti alle intermediazioni bancarie quindi a condizioni di vantaggio. In questo modo è possibile ottenere interessi più alti ma anche tassi più bassi.
In pochi anni questo sistema si è affermato nel Regno Unito che vanta la conclusione di prestiti per 200 milioni di sterline. Il fenomeno si è presto introdotto in molte nazioni come Germania, America, Spagna, Svizzera, infine in Italia.
I membri di 'Zopa' si adoperano per portare in Italia questa novità, creando una community importante di nome 'Smartika' che dal 2007 spinge nel promuovere questa alternativa e ora, dopo vari problemi con la Banca d'Italia, il sistema sembra funzionare perfettamente e si afferma con il nome di 'Smartika'.
Anche in Italia il social lending
'Smartika' è una società regolarmente registrata e vigilata e ad oggi conta quasi 6.000 investitori e un importo di incasso di 1,5 milioni di euro.
La piattaforma è semplice e molto chiara; i richiedenti sono classificati in classi di merito a seconda dell'affidabilità, con un modello (score card) fornito da 'Experian', leader mondiale dei servizi per il credito, in base a ciò si stabilisce il tasso di interesse. È possibile scegliere di contrarre un debito di 24, 36 o 48 mesi. I prestatori possono decidere anche per quale durata concedere la somma che può partire da 100 € fino a un massimo di 50mila €.
L'importo che l'utente investe viene però diviso in 50 diversi prestiti per minimizzare i rischi.
I vantaggi del social lending
Il fatto che non ci sia alcun istituto di credito ad occuparsene cresce l'interesse. Per la mediazione è prevista una commissione annuale pari all' 1% del denaro dato in prestito mentre ai richiedenti viene chiesta la percentuale, variabile a seconda della classe di merito ma mai superiore al 2,50% della somma erogata più 2 € al mese per spese di incasso.
Ovviamente nel caso il debitore non dovesse pagare si attiva la procedura del recupero crediti. Purtroppo i guadagni conseguiti vengono poi tassati con aliquota l'IRPEF.
Un modello finanziario, quindi, alternativo e diretto, semplice, conveniente e gratificante sotto tutti i punti di vista'. Così lo definisce l'amministratore delegato di 'Smartika' Maurizio Sella.