La buona notizia di oggi è che i tassi d'interesse sui prestiti in Italia si sono abbassati. Rispetto al 2008, l'anno peggiore della storia recente quando era stato toccato il picco, oggi il tasso medio italiano si è ridotto di circa un quarto, arrivando a toccare quota 4,5% ad agosto. La cattiva notizia è che siamo sempre tra i Paesi con i tassi più alti.
La ripresa economica in Italia non c'è, e per buona parte la responsabilità è delle banche che non concedono mutui o altre forme di finanziamento, e quando lo fanno tengono i tassi molto alti. In Francia ed in Germania infatti il tasso medio si aggira intorno al 3,5%. Non c'è solo questo fattore a soffocare la crescita visto che anche ad agosto il calo dei prestiti è stato rilevato in tutta l'area dell'euro (-2,9%). Ma come spiega Giorgio Gobbi della segreteria tecnica per l'Eurosistema e la stabilità Finanziaria di Banca d'Italia, le nostre imprese che già di loro hanno difficoltà ad accedere al credito e ai mercati finanziari, ne risentono più di altre.
La conseguenza di questi tassi così alti purtroppo è anche un'altra: aumentano le sofferenze bancarie. Rispetto allo stesso periodo di un anno fa, spiega Gobbi durante un'audizione alla Camera, le imprese che hanno difficoltà a restituire i finanziamenti alle banche sono raddoppiate, raggiungendo la poco invidiabile soglia del 22%, ovvero più di una su cinque non riesce a pagare le rate. Un problema certamente dovuto alla grandezza delle nostre aziende, nella maggior parte dei casi piccole o medio-piccole, ma è certo che i tassi delle rate così alti non aiutano.