Se desideri acquistare una seconda casa ma non possiedi la liquidità necessaria per affrontare tutte le spese dovrai ricorrere ad un finanziamento. Se sei un privato e possiedi già un’abitazione di proprietà potrai richiedere un prestito su casa di proprietà, offrendo alla banca come garanzia propria la tua prima casa. In questo articolo ti forniremo tutte le informazioni utile per valutare se questa formula è adatta alle tue esigenze.
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Prestito su casa di proprietà: di cosa si tratta
Quali sono le soluzioni di finanziamento da considerare fare nel caso in cui non si avesse avere a disposizione la giusta quantità di denaro per acquistare un secondo immobile? La soluzione più comoda è quella di ricorrere ai cari e vecchi prestiti. Saprai certamente che ne esistono di tutte i tipi e formule; tante soluzione pensate per soddisfare diverse necessità. Nel caso in cui fossi già proprietario di una prima casa, potrai sfruttare il prestito su casa di proprietà.
Nel gergo viene anche definito come “mutuo al contrario” perché prevede di utilizzare come garanzia proprio la prima casi di proprietà, che ovviamente dovrà essere libera da ogni di ipoteca. Molto diffuso nel mercato anglosassone, questa particolare tipologia di prestito è ancora poco diffusa in Italia per la mancanza di una normativa di riferimento.
Il prestito sull’abitazione di proprietà viene anche definito prestito ipotecario vitalizio, e rappresenta una soluzione particolarmente richiesta dagli over 60 che già possiedono una casa e desiderano acquistarne una nuova. Con questo prestito è possibile ottenere la somma desiderata accendendo, a favore dell'istituto di credito, un'ipoteca sulla casa oggetto del contratto.
Quali sono le modalità di rimborso?
La normativa prende anche in considerazione le modalità di rimborso del finanziamento nel caso di morte del contraente. In questo caso gli eredi possono scegliere due strade: la prima, prevede di rimborsare l’importo dovuto e di tenere la casa, oppure di cedere la stessa alla banca per poi venderla.
In questo caso l’istituto di credito terrà per sé la somma pari al finanziamento ancora non ricevuto dando agli eredi l’eventuale differenza ottenuta dalla cessione. In ogni caso la legge prevede che gli eredi non saranno mai chiamati a pagare alla banca una somma superiore al valore commerciale della casa ipotecata.