Ottenere prestiti o finanziamenti è al momento molto complicato, con recessione economica e crisi di liquidità a costituire ostacoli spesso insormontabili per i privati in cerca di credito; banche ed istituti finanziari risentono infatti del generale clima di sfiducia, optando il più delle volte per il diniego dinnanzi a richieste di prestiti presentate da imprese e privati. Nonostante tutto non è però impossibile accedere ai flussi di credito bancario, anche se il richiedente dovesse trovarsi in precarie condizioni economiche.
Una delle garanzie più importanti che le banche richiedono è di fatto costituita dalla presentazione di una busta paga, in assenza della quale il richiedente può fornire il nominativo di un garante che, forte di una stabile situazione economica, possa rispondere per lui in caso di insolvenze o inadempimenti legati alla resa del debito.
Un utente disoccupato in cerca di prestiti ma senza possibilità di presentare un garante non è tuttavia condannato a vedersi sbattere in faccia esclusivamente rifiuti e dinieghi; esistono infatti delle garanzie alternative, come ad esempio l'ipoteca su un immobile di proprietà o la certificazione di una fonte reddituale certa derivante dalla riscossione di canoni d'affitto.
La prima soluzione è di certo la più rischiosa, considerato che un'inadempienza o insolvenza si tradurrebbe automaticamente nella perdita dell'immobile stesso; ovviamente il valore economico del fabbricato utilizzato come garanzia rappresenterà un vincolo importante per quel che riguarda l'importo chiesto in prestito. La presentazione del reddito percepito sotto forma di canoni d'affitto è invece meno rischiosa ma offre la possibilità di accedere a cifre certamente più contenute.