Secondo quanto rilevato e diffuso da Bankitalia, a febbraio 2013 il tasso di crescita sui dodici mesi delle sofferenze lorde ha dimostrato un lieve aumento fino al 18,6%, contro il 17,5% di Gennaio 2013. Sempre a febbraio 2013, i prestiti bancari al settore privato hanno avuto una diminuzione su base annua dell'1,3% (-1,6% a gennaio). I prestiti alle famiglie si sono ridotti dello 0,7% sui dodici mesi (-0,6% a gennaio) perchè sempre più penalizzate dal costo dei tassi d'interesse sui finanziamenti erogati; mentre quelli alle aziende non finanziarie hanno avuto una contrazione del 2,6% (-2,8% a gennaio). Il tasso di crescita sui dodici mesi dei depositi del settore privato è aumentato, registrandosi al 7,8% (7,7% a gennaio), mentre quello della raccolta obbligazionaria è diminuito al -0,8% (2,2% nel mese precedente).
Così le banche italiane chiudono ulteriormente i rubinetti e richiedono sempre maggiori garanzie ma nello stesso tempo riducono anche i prestiti richiesti alla BCE che arrivano fino a 268 miliardi (per la stragrande maggioranza, 262 miliardi, trattasi di operazioni di rifinanziamento a più lungo termine) confermando una leggerissima distensione del clima sui mercati a Marzo 2013.
Infatti, ne consegue che i bilanci delle banche italiane hanno registrato un aumento della raccolta della clientela, segnalando una crescita del 7,8%, il tetto più alto dopo il +9,5% di novembre 2008%.
Purtroppo tutto questo non ha però portato ad alcun miglioramento socio-economico ed occupazionale ancora in fase di diminuzione.