Non si sa come, ma il Governo riesce a trovare un altro po' di soldi per far ripartire l'economia italiana. Nei prossimi giorni infatti, nell'ambito del Decreto Sviluppo, pubblicherà sulla Gazzetta Ufficiale un bando con il quale si intendono aiutare le piccole e medie imprese italiane (PMI) per permettergli di innovarsi. Si tratta di 300 milioni di euro di prestiti da erogare alle aziende che vogliono investire nella ricerca.
L'Italia è spesso rimasta al palo quando si trattava di ricerca tecnologica. Non perché non fossimo bravi, ma perché le nostre migliori menti andavano all'estero perché da noi non percepiscono stipendi adeguati. Questo nuovo bando non risolverà di certo la situazione, ma perlomeno darà una mano a quelle aziende che vogliono effettuare investimenti in questo senso.
Chi può partecipare
Al bando possono partecipare tutte le micro imprese italiane che rispondono ai tradizionali requisiti di accesso alle agevolazioni e che presentino un piano di investimenti sulla ricerca e l'innovazione. In un secondo momento verranno comprese nel bando anche le imprese agro-industriali, artigiane e del settore dei trasporti. Per quanto riguarda gli istituti di ricerca puri, cioè quelli nati esclusivamente con quell'obiettivo, possono partecipare al bando a patto che presentino un progetto comune con un'altra realtà industriale.
Le aziende che riusciranno ad ottenere il prestito potranno restituirlo a tasso agevolato con un piano di ammortamento della durata massima di 8 anni, a cui si possono aggiungere 3 anni di pre-ammortamento. Il progetto invece deve avere una durata minima di 18 mesi ed una massima di 36. Per chi sforasse questo limite c'è la possibilità di chiedere una proroga al Ministero dello Sviluppo Economico di un altro anno al massimo.