Non è più come una volta, oggi, ottenere un prestito è diventata una prassi molto difficoltosa e, nel caso in cui una richiesta di finanziamento venga rifiutata, la prima cosa da fare è capirne il motivo, in modo da poter trovare una soluzione alternativa o prendere le dovute precauzioni.
Le motivazioni per le quali un prestito può essere rifiutato sono principalmente tre: la prima è che il soggetto o l'azienda ha già in essere delle richieste in corso oppure ha già dei finanziamenti o affidamenti bancari attivi; la seconda motivazione è che il soggetto richiedente è segnalato come "cattivo pagatore" nelle centrali rischi come il CRIF; la terza ed ultima motivazione è forse quella più popolare negli ultimi tempi, cioè che la banca potrebbe rifiutare la concessione di un prestito personale perché il profilo di rischio del richiedente è troppo elevato, ad esempio se il soggetto non percepisce reddito, se non ha un reddito stabile o se ha un lavoro a tempo determinato.
In tutti i casi, se si ha la possibilità, è sempre conveniente farsi inviare una situazione dalla centrale rischi sul proprio profilo e tenere presente che la posizione del richiedente deve necessariamente essere la più pulita possibile o avere uno storico di buon pagatore.
Evitare di chiedere più prestiti contemporaneamente ma se si ha già uno o più finanziamenti attivi, provare ad utilizzare la cessione del quinto dello stipendio per accedere più facilmente ad un nuovo credito.
Infine, esiste anche la possibilità di trovare un garante che si impegni a rimborsare l'istituto di credito nel caso in cui il soggetto non riuscisse a far fronte al debito oppure, per chi ha un'azienda, è possibile provare ad affidarsi ad una società di garanzia fidi o finanziamenti come Eurofidi.