Cambiano le scelte di indebitamento delle famiglie italiane. In uno scenario economico negativo che ha fatto registrare nel I semestre 2012 un calo della domanda di credito del -8% rispetto ai primi 6 mesi del 2011, i consumatori hanno riconvertito i loro interessi verso settori di consumo inusuali, come quelli dei viaggi e del benessere.
Dall'indagine condotta da Crif su circa 1,3 milioni di prestiti personali con finalità d'acquisto, considerati in un arco temporale di 4 anni, dall'inizio del 2008 (prima che la crisi economica si manifestasse) al primo trimestre del 2012, risulta che i prestiti destinati a sostenere le spese per arredare e ristrutturare casa sono passate dal 17,3% al 16,3% del totale. Viceversa le richieste di finanziamenti per spese generiche, tra cui quelle per i viaggi e lo svago, sono passati dal 17,6% al 24,2% del totale. Ma l'esigenza di liquidità ha spinto le famiglie italiane a richiedere finanziamenti anche per le spese finanziarie e assicurative (polizze assicurative, consolidamento debiti e liquidità), che sono cresciuti dal 7,8% al 12,9%.
Ad aumentare sono stati poi, secondo Crif, i prestiti personali destinati a sostenere la spesa per la salute (spese mediche, trattamenti estetici e spese dentistiche) che, sebbene con un peso ancora esiguo sul totale, hanno raddoppiato la loro quota percentuale passando dall'1,2% al 2,4%. Ovviamente questa tipologia di prestito sarà più diffusa tra i richiedenti più anziani. La clientela di età superiore ai 64 anni destina, infatti, a questo tipo di spesa il 3,6% dei finanziamenti erogati, percentuale più che doppia rispetto alla categoria di età inferiore ai 34 anni. Accanto alle spese mediche generali che rappresentano il 59% del totale della categoria, circa il 36% dei prestiti è stato richiesto per le spese dentistiche e solo il 4,5% per gli interventi estetici.
Rimangono invece sostanzialmente invariati i prestiti personali dedicati all'acquisto di mezzi di trasporto e di oggetti elettronici, beni per i quali spesso si ricorre a prestiti finalizzati. I finanziamenti destinati all'acquisto di un mezzo di trasporto passano, infatti, dall'8,9% al 9,7% mentre quelli per l'acquisto di oggetti di elettronica salgono dal 3,6% al 4,2% del totale. Infine i prestiti dedicati a spese personali, come quelli per le nozze, tasse e tributi o altre spese generiche, sono scesi dal 24,3% del 2008 al 21,6% del I trimestre 2012.
Come spiega Daniela Bastianelli, senior analyst di Crif, il dato più evidente che emerge dall'analisi di questi trend è "la maggiore attenzione che le famiglie italiane rivolgono a spese non voluttuarie, come quelle per la salute o quelle finanziarie e assicurative, che pur rappresentando in termini assoluti una parte ridotta dei finanziamenti, danno un chiaro segnale di disagio di una porzione della clientela".