Prestiti casa - La casa è da sempre il luogo in cui ciascuno di noi si sente sicuro, una sorta di luogo sacro per estraniarsi dal mondo esterno e condividere gli affetti. Ma, naturalmente, essa rappresenta anche una voce di spesa. E non solo quando decidiamo di acquistarla, ma anche nel corso degli anni. Sono sempre più frequenti, infatti, le spese mirate a riparare e/o a migliorare la nostra casa: spese che possono andare dalla riparazione di elementi strutturali (come ad esempio il tetto), fino al miglioramento tecnologico degli apparati ormai diventati di uso comune presso tutte le famiglie (la lavatrice, ad esempio).
Chiunque fosse interessato a sostenere spese per ristrutturare e/o apportare migliorie alla propria abitazione e non disponesse dei fondi necessari a compiere tali azioni ha, fondamentalmente, due diverse strade da poter percorrere: richiedere un mutuo oppure un prestito personale per la casa.
Il prestito personale per la casa è una tipologia di prestito non finalizzato: non serve pertanto giustificare come si spenderà la somma richiesta come prestito. A differenza del mutuo, il prestito personale per la casa può esser richiesto per una cifra massima di 60000 euro e non richiede l'ipoteca sull'immobile. Tra i vantaggi del richiedere un prestito anzichè un muto c'è, senz'altro, quello dei tempi e della facilità di ottenere la somma e spese sicuramente più contenute.Tra gli svantaggi, al contrario, troviamo tassi di interessi più elevati e le stringenti garanzie richieste dall'istituto di credito (spesso dovute proprio al fatto che il prestito per la casa è un prestito non finalizzato).
Tra queste garanzie vi è sicuramente l'avere un reddito sicuro e continuo. Inoltre, soprattutto quando il richiedente ha pochi anni lavorativi alle spalle e la cifra richiesta è di un certa entità, l'istituto di credito può richiedere la presenza di un fideiussore (in genere un parente), ossia di una persona che garantisca il debito contratto dal soggetto richiedente. Una strada alternativa a quella della fideiussione, è far firmare un contratto ad un coobbligato che sia a tutti gli effetti responsabile del prestito da restituire. Infine la banca può decidere di cambializzare le rate, ossia ottenere l'equivalente valore delle rate non restituite tramite l'approprio di beni ed immobili appartenenti al richiedente