Una delle soluzione migliori per richiedere un prestito da parte di dipendenti pubblici e pensionati è la cessione del quinto. Privilegio un tempo riservato solo ai dipendenti pubblici, dal 2005 la possibilità di rimborsare il prestito con trattenuta diretta dalla busta paga è stata allargata anche ai dipendenti di aziende private, purché economicamente solide e ai pensionati iscritti all'Inps, Inpdap o a qualunque ente previdenziale.
Il prestito con cessione del quinto deve il suo nome al fatto che le rate non possono superare il 20%, ossia un quinto dell'importo dello stipendio o della pensione, al netto delle ritenute. L'importo finanziabile è quindi determinato dallo stipendio netto percepito e dalla liquidazione maturata. La durata massima consentita è di 120 mesi e la minima è di 24 mesi. In ogni caso, il termine massimo non può eccedere la fine del rapporto di lavoro o, nel caso di pensionanti, l'85esimo anno di età (in alcuni casi anche il 90esimo). Questo tipo di prestito impone la sottoscrizione di assicurazioni obbligatorie, come la polizza per il rischio di vita o per la perdita dell'impiego .
Il principale vantaggio è che consente di ottenere liquidità in modo rapido ed è concesso anche ai soggetti protestati o segnalati come cattivi pagatori. In genere conviene ai dipendenti pubblici con diversi anni di Tfr o ai pensionati, che possono ottenere prestiti con T.A.E.G. inferiore all'8%. Per trovare il prestito più adatto alle proprie esigenze è possibile fare un confronto nella sezione prestiti di Supermoney.
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