In una società dedita all'innovazione tecnologica anche il mondo della finanza è coinvolto in un processo di aggiornamento dei suoi prodotti e dei suoi metodi. L'esercizio del prestito, ad esempio, si allontana dalle tradizionali procedure degli istituti di credito, trasferendosi sul web, dove è possibile informarsi sui finanziamenti più disparati, e scavalcando con il P2P qualunque tipo di mediazione.
Basta una rapida ricerca per notare che, informandosi sui prestiti online, l'ultimo trend in merito ai finanziamenti è proprio quello del peer to peer lending, ovvero il prestito P2P tra privati, che consente di abbattere i costi di intermediazione tra richiedente e prestatore. I due attori in questione, infatti, possono liberamente mettersi in contatto e sottoscrivere un accordo tra privati per avviare il finanziamento.
Questo avviene, solitamente, indipendentemente dall'istituto di credito e grazie all'ausilio di alcune piattaforme dedicate che monitorano il corretto svolgersi della pratica. Di queste la più famosa e ricca è senza dubbio Lending Club, la prima società per i prestiti P2P quotata in Borsa, che annovera prestiti erogati per oltre 4 miliardi di dollari contro i 650 milioni del suo più vicino rivale, la piattaforma Prosper.
La forza di Lending club è senza dubbio quella di permettere prestiti P2P escludendo dall'intero processo contrattuale gli istituti di credito. In tempo di crisi finanziaria, presente dal 2008 negli USA, la piattaforma ha contribuito alla ripresa dell'istituto del finanziamento grazie ai ritorni più alti per i prestatori e ai tassi inferiori per i richiedenti, rispetto a quelli proposti dalle banche.
Dall'1 dicembre è quindi attivo il roadshow dell'azienda in vista della quotazione e la corsa degli investitori si fa sempre più impellente, non senza preoccupazioni. Se l'azienda dei prestiti P2P ha infatti attratto il numero necessario di investimenti in pochissime ore, alcuni player del mercato finanziario si domandano se davvero questo tipo di piattaforme peer-to-peer possano adeguatamente sostenere il mercato.
La paura è quella che di ricadere in una spirale negativa simile a quella dovuta ai mutui subprime e causa della crisi finanziaria attuale. Tra messa in dubbio dei metodi innovativi del business dei prestiti P2P, si muovono comunque le lodi dei critici e degli investitori all'efficienza, alla trasparenza e alla minimizzazione del rischio insiti in tale sistema.
Ma proprio qui, nella continua imitazione di un modello altamente performante potrebbe insidiarsi la rovina della leadership di Lending Club che, con il rapido moltiplicarsi della concorrenza, vedrebbe forse venir meno la sua forza e la sua tenuta sul mercato finanziario.