In un comunicato stampa, il patronato Acli spiega come i pensionati possano avere accesso ad un prestito con la formula "cessione del quinto".
Così come i dipendenti in attività, anche i pensionati possono stipulare un prestito con banche e finanziarie con la formula di estinzione "cessione quote pensione" fino ad un massimo di un quinto del suo importo mensile. L'Inps si occupa di rimborsare il prestito trattenendo le rate direttamente dalla pensione e l'operazione figurerà chiaramente nel cedolino.
Ogni tipo di trattamento pensionistico, anche provvisorio, può accedere alla cessione del quinto (tranne gli assegni e le pensioni sociali, l'invalidità civile, le sovvenzioni ai superstiti corrisposte a più titolari). Per la cessione del quinto della pensione, il finanziamento deve avere una durata uguale o inferiore a dieci anni e deve essere garantita dalla sottoscrizione di un'assicurazione sulla vita.
L'importo massimo di ogni rata deve essere uguale o inferiore ad un quinto della pensione, calcolata al netto delle ritenute e di altri eventuali conguagli a debito. Chi percepisce più di una pensione, può calcolare un quinto sulla somma di tutti i trattamenti ricevuti.
La normativa inoltre impone che la pensione residua, al netto del prestito, debba sempre essere uguale o superiore al trattamento minimo in vigore (principio di salvaguardia del trattamento minimo). Se l'importo risulta inferiore, la ritenuta deve essere ricalcolata per garantire la percezione della soglia più bassa consentita dalla legge.
Prima di contrarre il prestito il pensionato deve richiedere all'Inps il calcolo della quota cedibile, da consegnare alla banca o alla finanziaria; il contratto di finanziamento deve essere notificato allo stesso Inps che il terzo mese successivo avvierà il recupero delle rate.