Prestiti nuovamente in crescita nell'Eurozona. Una notizia attesa per ben 3 anni e che si è palesata a marzo, primo mese in cui le nuove politiche europee basate sul quantitative easing sono entrate in vigore. Il comparto dei finanziamenti sorride dopo lunghi mesi di involuzioni e, forse, si tratta solo dell'inizio di una ripresa auspicata da tutti. Negli anni, i cittadini europei hanno imparato a cercare soluzioni alternative, chi ponendo i prestiti offerti dal mercato a confronto sul web, chi rivolgendosi a compagnie online, chi, ancora, rinunciando a progetti personali. Ora il settore inizia a lanciare segnali di crescita. Si attende una riprova.
A marzo prestiti al +0,1%
Esplorare la rete, informarsi su Fiditalia e i suoi prodotti e compararli con quelli di Findomestic, Agos e di tantissime altre compagnie ha permesso ai cittadini italiani – e allo stesso modo nel resto dell'Unione Europea – di arginare parzialmente l'emorragia di liquidità palesata da famiglie e istituti di credito nel corso degli ultimi mesi. Ora però, fa sapere la Banca Centrale Europea, si intravede il cambiamento. Minimo ma pur sempre effettivo.
Gli ultimi dati rivelano una crescita dei prestiti nel mese di marzo pari al +0,1% su base annua. L'aumento dell'aggregato per i privati è stato, in effetti, minimo, ma pone fine a una regressione che perdurava ormai da 3 anni. A febbraio il mercato aveva fatto segnare un -0,1%.
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Aumenta l'offerta di moneta M3
In crescita anche la liquidità circolante. A marzo l'offerta di moneta M3 è cresciuta del 4,6%, in ulteriore espansione dopo il +4% di febbraio.
L'aggregato monetario consiste in una grandezza attraverso cui viene espressa la quantità complessiva di moneta e di attività finanziarie in un determinato sistema di riferimento. M3 è il parametro che prende in riferimento obbligazioni e titoli di stato con scadenza a breve termine.
Nel primo trimestre dell'anno, la media mobile M3 ha registrato un +4,1% che segue al +3,8% relativo al periodo dicembre 2014-febbraio 2015.
Il quantitative easing
Nel gennaio scorso, il Governatore della Bce Mario Draghi ha annunciato l'avvio di una strategia di quantitative easing (QE) – o alleggerimento quantitativo – con lo scopo di aumentare la quantità di moneta circolante all'interno del sistema economico dell'Eurozona.
A partire da marzo 2015, la Bce si è impegnata ad acquistare titoli di debito statali e privati al ritmo di 60 miliardi di euro al mese. In tal modo, viene iniettata liquidità all'interno dei sistemi economici interessati dell'intervento. Il QE proseguirà almeno fino a settembre 2016, obiettivo dichiarato è quello di portare il tasso d'inflazione su valori prossimi al 2%.