Lo scenario dei prestiti potrebbe presto subire un importante restyling durante la prossima riunione del 7 novembre 2013 del board della BCE. Diversi analisti sostengono che Francoforte interverrà verso un taglio dei tassi, dato il calo dei prezzi registrato ad ottobre.
I dati diffusi sull'inflazione europea mostrano un calo dello 0.7% su base annua: si tratta del dato più basso registrato negli ultimi 4 anni ed è ancora più rilevante se si considera che l'Italia nello stesso mese ha visto anche un incremento dell'IVA, fissata al 22% dal 1 ottobre 2013.
Un intervento della BCE volto al taglio dei tassi a novembre è altamente probabile, ma non certo: Mario Draghi potrebbe considerare il calo dell'inflazione di ottobre come accidentale e il board potrebbe rinviare l'intervento a dicembre.
Il taglio dei tassi inoltre potrebbe non essere una misura condivisa da tutti gli addetti ai lavori: i membri tedeschi del consiglio direttivo contrasteranno la proposta temendo un aumento dei prezzi sugli immobili e un corrispondente incremento nella concessione dei prestiti e dei mutui che sul medio e lungo periodo condurrebbero la Germania ad una temuta bolla immobiliare.
Inoltre la Banca centrale tedesca potrebbe considerare la disinflazione come un'occasione per rilanciare la competitività a livello internazionale e difficilmente si convincerà del rischio di una deflazione (la condizione per cui i consumatori e gli imprenditori, in attesa di una riduzione dei prezzi, rimandano gli acquisti e gli investimenti) che coinvolgerebbe l'intero panorama dei prestiti.