I dipendenti pubblici possono accedere a prestiti personali a condizioni vantaggiose. Ciò è possibile grazie all'ex-Inpdap, assorbita dall'Inps nel dicembre del 2011, che eroga i prestiti o attraverso il proprio Fondo credito, o tramite banche o società finanziarie convenzionate.
Le forme di credito erogate sono diverse e dipendono dalla somma richiesta e dalla finalità del prestito. Si distinguono quindi in piccoli prestiti, prestiti pluriennali diretti e prestiti garantiti. I piccoli prestiti sono dei finanziamenti che vanno da 1 a 4 anni. Non è necessario presentare alcuna motivazione per accedervi. In questo caso l'importo annuale che si richiede non può superare la mensilità netta dello stipendio. Nel caso che il prestito duri più di un anno, l'importo potrà comunque essere maggiore.
A differenza dei piccoli prestiti, in cui l'acceso non è vincolato alla dimostrazione di nessuna motivazione, quelli pluriennali diretti sono legati alla necessità derivante da eventi specifici previsti dal regolamento. Sono erogati infatti in caso di calamità naturale, rapina, matrimonio, ristrutturazione, cure mediche, acquisto della casa o dell'auto. Bisogna presentare inoltre un preventivo che illustri tutte le voci di spesa previste. La durata del prestito è variabile dai 5 ai 10 anni.
La terza ed ultima tipologia di prestito erogabile è quello garantito. In questo caso possono accedere al prestito solo gli iscritti alla gestione unitaria per le prestazioni sociali e creditizie. La motivazione dell'accesso al credito deve rientrare tra quelle previste: riduzione dello stipendio, cessazione del servizio senza diritto a pensione, decesso dell'iscritto prima di aver ultimato il rimborso. Anche in questo caso la durata varia dai 5 ai 10 anni. È necessario allegare documentazione e di sana e robusta costituzione.
Per accedere ai prestiti sono previste anche delle clausole. Bisogna infatti essere dipendenti pubblici a tempo indeterminato, aver maturato l'anzianità di servizio minima, essere in attività di servizio, avere il diritto di trattamento di quiescenza. Per la modulistica si è prevista la compilazione di moduli cartacei, da consegnare successivamente all'ufficio territoriale o provinciale di competenza.