Le difficoltà economiche delle famiglie, sempre più indebitate, hanno fatto crescere purtroppo la mole di prestiti insoluti. Il recupero del credito viene di norma affidato a società specializzate del settore che in certi casi, stando alle lamentele ed alle segnalazioni delle Associazioni dei Consumatori, adottano metodi discutibili.
Stiamo parlando delle cosiddette pratiche commerciali aggressive per le quali una società del settore, la Fire S.p.A., è stata multata dall'Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato per ben 300 mila euro. Tutto questo è accaduto il 2 settembre scorso, ma la Fire S.p.A. ha ora deciso di voler impugnare il provvedimento ricorrendo al Tar del Lazio.
Ne dà notizia con un comunicato proprio la società attraverso il proprio sito Internet, sottolineando come la Fire S.p.a. non eserciti l'attività in maniera tale da potersi ritenere aggressiva e/o temeraria. In merito è intervenuto anche il presidente della società nel sottolineare come in questo modo si rischia in Italia di mettere in ginocchio l'economia nel caso in cui la tutela del consumatore/debitore risulti essere eccessiva ed ingiustificata.
Fire, nel presentare ricorso al Tar contro la multa dell'Antitrust, ha inoltre messo in risalto come per conto di terzi si occupi del recupero di crediti che non sono presunti, ma certi, liquidi ed esigibili, e che il ricorso alla citazione in giudizio avviene solo quando il debitore continua ad essere inadempiente nonostante l'offerta di un ventaglio di soluzioni favorevoli per pagare il credito.