Archiviata la Legge di stabilità con i suoi 749 commi, in Italia si continua a parlare di possibile modifiche da apportare a questo a quel settore nel corso dei prossimi mesi. Tra gli argomenti di maggiore dibattito, dobbiamo annoverare quello relativo al sistema pensionistico, anche per quanto riguarda le pensioni anticipate.
In tal senso, sta tornando in auge nelle ultime ore il cosiddetto 'prestito pensionistico', progettato già la scorsa estate dal Ministro del Lavoro, Enrico Giovannini. Proprio il diretto interessato è tornato a parlare nei giorni scorsi di questo meccanismo, parlando dalle colonne de 'Il Messaggero' di un 'coinvolgimento anche da parte delle Imprese oltre che dal lavoratore e dallo Stato' e di un'operazione 'difficile da disegnare' per via dei costi elevati.
Prestiti Inps pensione anticipata: come funzionerebbe
Il progetto è indirizzato a quei lavoratori che si trovano a pochi anni dall'età pensionabile e che, allo stato attuale dell'arte, non avrebbero altra scelta che quella di aspettare. Se divenissero operative le modifiche studiate dal ministro Giovannini, il lavoratore potrebbe lasciare anticipatamente il lavoro, senza andare effettivamente in pensione, ma percependo in prestito dall'Inps - anche con il contributo della stessa Azienda - una percentuale dello stipendio (ad esempio l'80%) in forma di assegno. Una volta raggiunti i requisiti per iniziare a ricevere gli assegni previdenziali, questi ultimi verrebbero decurtati di una cifra oscillante tra il 10 e il 15%, per poter restituire i soldi ricevuti in prestito negli anni precedenti.