I prestiti inpdap per il matrimonio e per la nascita di un figlio sono sicuramente delle agevolazioni da tenere in considerazione, visti i tempi in cui ci troviamo. Molte coppie ci pensano bene prima di mettere su famiglia, ma le offerte in questione potrebbero essere una soluzione. Ecco dunque come funzionano i prestiti inpdap per il matrimonio e la nascita di un figlio.
Come suggerisce il nome, questi finanziamenti sono rivolti esclusivamente ai dipendenti Inpdap che stanno per sposarsi, avere figli o entrambe le cose. Non è necessario che entrambi i coniugi siano dipendenti dell'ente, ne basterà uno per effettuare richiesta e coprire tutte le spese derivanti dal matrimonio.
I requisiti per richiedere il prestito Inpdap per matrimoni sono: 4 anni di anzianità maturata, i pensionati Inpdap, oppure essere figli di un dipendente o pensionato Inpdap. Il prestito per il matrimonio può essere richiesto entro un un anno dalle nozze con un tetto massimo di 15.000 euro, in relazione al proprio stipendio, ed ha una durata di 5 anni.
Come richiedere i prestiti Inpdap per matrimonio o nascita di un figlio? La richiesta va effettuata a una delle tante società finanziarie convenzionate con l'ente, che provvederà a fornire al richiedente tutte le informazioni relative alle tempistiche esatte di erogazione, specie per i prestiti chiesti prima del matrimonio.
Sia i prestiti per il matrimonio, sia quelli per la nascita di un figlio sono prestiti a cessione del quinto con un interessi fissi per tutta la durata del rimborso.
Il prestito Inpdap per la nascita di un figlio invece è pensato per i neo-papà e le neo-mamme. Anche in questo caso la richiesta dev'essere presentata entro un anno dalla nascita. Nel caso in cui vi siano due domande di prestito presentate da ambo i genitori, la concessione del prestito Inpdap per il figlio nato non potrà essere maggiore della spesa sopportata o preventivata in relazione a i casi.
Il prestito Inpdap per la nascita di un figlio è un prestito finalizzato a cessione del quinto: il richiedente ha l'obbligo, una volta ottenuto il prestito, di acquistare beni e servizi per il figlio egli stesso e non ha quindi la facoltà di delegare tale compito all'altro coniuge. Trattandosi di un prestito a cessione del quinto l'importo del finanziamento è variabile ed in ogni caso non può superare un massimo di 15.000 euro né la spesa preventivata dalla famiglia per l'acquisto di beni e servizi necessari al bambino, caso per caso.