In Italia l'accesso al credito è molto difficile, ma anche una volta ottenuto le cose non si fanno semplici. Secondo una protesta proveniente da Adusbef e Federconsumatori infatti, nel nostro Paese i tassi applicati alle rate per il rimborso di un prestito, qualsiasi tipo di prestito, hanno ripreso a salire, tanto che oggi un italiano paga più di un suo omologo in qualsiasi altro Paese dell'UE a 27.
La chiave della questione sta nel differenziale del tasso tra i mutui e i prestiti italiani e quelli europei. Ogni Paese decide se e quanto alzare o abbassare tali tassi, e nonostante in Italia l'economia non sia ancora ripartita, come accaduto nel resto del Vecchio Continente, sono aumentati più che nel resto d'Europa. Questa la dichiarazione congiunta delle due associazioni dei consumatori: "Per i mutui il differenziale è passato da 112 punti base di aprile 2013, a 147 di luglio 2013. Per i prestiti il differenziale è salito da 182 p.b.di aprile ai 213 di luglio 2013".
Tradotto in soldoni significa che a fronte di un prestito di 100 mila euro da restituire in 30 anni, un italiano è costretto a sborsare, a causa dei tassi più alti, circa mille euro in più all'anno rispetto ad un francese, uno spagnolo o un belga. Numeri esagerati che diventano enormi alla fine dell'ammortamento: oltre 30 mila euro pagati in più dagli italiani.
Ma com'è possibile questa differenza così netta? Secondo Adusbef e Federconsumatori è colpa delle banche che approfittano della possibilità di stabilire tassi propri per garantirsi dei guadagni fuori dal normale. La crisi italiana, cominciata anche prima di quella europea, è iniziata proprio così, ed ora che gli altri Paesi ne stanno uscendo, noi probabilmente rimarremo impantanati ancora a lungo proprio perché l'argomento credito è più spinoso che altrove. Per questo, conclude il comunicato, la richiesta è che il Governo intervenga affinché i tassi bancari sui prestiti italiani sia riportato allo stesso livello della media europea.