Il microcredito: una forma di erogazione di prestiti in assenza di garanzie che riscuote sempre più successo in Italia, e giova all'occupazione del paese. A rilevarlo è un recente monitoraggio condotto dall'Enm (Ente Nazionale Microcredito) per conto del Ministero del lavoro.
L'istituto ha preso in rassegna le iniziative di microcredito attivate in Italia, scoprendo che, primo dato interessante, per ogni 100 beneficiari di prestiti finalizzati ad attività lavorative, hanno trovato un impiego altre 143 persone in media.
Qualche numero più generale: solo nel 2012, si contavano ben 106 iniziative di microcredito, che complessivamente hanno erogato 7.167 microprestiti, riuscendo però a soddisfare meno della metà della domanda esplicita, per l'esattezza il 45,9%. L'importo erogato complessivamente ammontava a oltre 63 milioni di euro.
Per quanto riguarda le finalità, quasi i tre quarti dei microcrediti sono stati concessi nell'ambito socio-assistenziale, ma se si guarda all'ammontare erogato a prevalere sono invece i finanziamenti con finalità di autoimpiego, che assorbono quasi il 60% delle risorse.
Sul totale dei microcrediti erogati in Italia, le donne ne hanno assorbito più della metà, e più precisamente il 52%. I giovani rappresentano il 20,8% e gli immigrati il 46,2%.
Prendendo in considerazione il microcredito per l'autoimpiego, il rapporto dell'Enm svela che questa forma di finanziamento l'anno scorso ha favorito soprattutto l'avvio di nuove attività prevalentemente autonome, con forme giuridiche semplici e un mercato ristretto: "nell'88% dei casi si tratta di attività di servizi e molto più raramente di attività di artigianato manifatturiero (6,5%). Ancor meno di attività nel campo dell'agricoltura (5,4%), quasi tutte però con buone prospettive di mercato".
"Molto spesso - si legge - si tratta di lavori semplici e in settori tradizionali, con mercati ristretti e redditi contenuti, ma che attestano una discreta capacità di iniziativa che attraverso il microcredito ha potuto esprimersi e mobilitarsi".