La nuova contrazione è stata superiore alle attese: - 3,7% per i mutui, - 4,1% per i prestiti finalizzati e -6,7% per quelli personali, in sintesi, uno tsumani congiunturale, che ha pesantemente indebolito le fondamenta delle famiglie italiane.
Il nuovo bollettino di guerra, riporta dati profondamente preoccupanti, domanda e offerta, ridotta ai minimi termini, grazie al contributo straordinario, dovuto all'alto tasso di disoccupazione e dal deciso calo dei consumi, ma non solo.
L'onda non anomala che ha influito negativamente sul credito retail, è gravata soprattutto dalla mancata fiducia che gli italiani, hanno nelle istituzioni dormienti, senza tralasciare la paura dell'incertezza lavorativa a breve termine.
Non va meglio sul fronte dei tassi d'interesse, in pratica raddoppiati sul credito al consumo (9,25%), soprattutto sulle nuove erogazioni, che spesso intimoriscono le eventuali richieste.
Nel complesso il calo, ha riguardato buona parte del paese, da nord a sud, le dinamiche non hanno subito nessuna inversione di tendenza, con un'erogazione media sui mutui di circa 146.000 euro (-3,7%).
Le uniche due regioni che superano gli importi medi finanziati sono il trentino Alto Adige e Lombardia, rispettivamente 210.000 e 170.000 euro.
Scendono al disotto della media solo Calabria e Sicilia, con un importo erogato di circa 110.000 euro.
Il netto crollo, non ha risparmiato il settore prestiti, anche qui la diminuzione è stata oppressa dalla contrazione dei consumi.
Il capitale erogato sui finanziamenti finalizzati è ulteriormente sceso, attestandosi mediamente a circa 4000 euro (- 6,7%), mentre quelli personali scivolano al (- 4,1%).
La radiografia del settore credito propone un mercato totalmente stravolto, rispetto agli ultimi dati, risalenti alla fine del 2012, evidenziando come il tasso di decrescita abbia colpito anche il sistema della raccolta obbligazionaria, incluse quelle detenute dal complesso bancario, con un dimezzamento pari a 2,2%, rispetto all'ultimo trimestre dello scorso anno.