Basta stare in giro, nei bar, locali o piazze, per ascoltare le persone parlare di tasso d'interesse su eventuali richieste di mutui di ogni genere o per prestiti personali, che siano presso banche o finanaziarie. Poi capita che quando si va nelle sedi opportune e si chiede all'addetto: "Quale tasso d'interesse mi applicate?". Ecco che la risposta spesso arriva in unico numero, ma quando si vanno poi ad analizzare le carte, escono fuori due voci con percentuali diverse: il Tan e il Taeg.
Nei prestiti il Tan indica il tasso annuale concesso al cliente sul credito, se vi viene indicato solo questo dato come riferimento, non fermatevi, esso non include tutte le altre spese che incidono sul finanziamento richiesto, come le spese di istruttoria per la pratica, assicurazioni varie e garznzie, e ancora spese per la riscossione della rata, dunque nessuna spesa amministrativa o altri oneri accessori sono inclusi nel Tan.
Arriviamo così al Taeg, letteralmente sta per tasso annuo effettivo globale, l'istituto di credito è obbligato a fornirlo per legge e include tutti i costi aggiuntivi, possiamo affermare che in termini percentuali, dobbiamo comparare fra i vari preventivi che ci offrono, proprio il Taeg, il più basso sarà il più conveniente a prescindere dalla percentuale espressa dal Tan.
Ecco perchè la legge obbliga l'indicazione del Taeg, e per lo stesso motivo, sono vietate le pubblicità di concessioni di credito da parte di finanziarie o banche che siano, senza che vi sia l'indicazione del Taeg, che è quello comprensivo del tasso d'interesse sulla rata del credito, più l'incidenza delle altre spese facenti parte del credito che poi dovrà essere restituito.
In conclusione, tanto per sintetizzare, quando vi informate sul tasso d'interesse, sappiate che non ne esiste uno solo, ma due, il Tan e il Taeg, e che il valore di riferimento per valutare la convenienza di un mutuo o di un prestito, è il Taeg.