Questa situazione unitamente al fatto che purtroppo per le famiglie è diventato quasi impossibile risparmiare fa si che da un lato sono stati promossi dei modelli di consumo che hanno provocato un sovrindebitamento e dall'altro però l'accesso a sistemi di credito sono diventati sempre più complessi ed è cresciuto in modo esponenziale il numero dei cosiddetti non bancabili,vale a dire coloro che non posseggono tutti i requisiti necessari per poter ottenere un prestito o un mutuo e per questo considerati non affidabili.
Proprio per ovviare a questa situazione nasce il microcredito. Il microcredito nasce nel 1976 ad opera di Muhammad Yunus, fondatore della Grameen Bank che appunto forniva prestiti ai poveri contadini del Bangladesh e che grazie a questa intuizione ha ottenuto nel 2006 il nobel per la pace .
L'idea che sta alla base del microcredito è molto semplice è uno strumento di sviluppo economico che permette a chi ha bisogno di un prestito ma non è in possesso dei requisiti necessari affinché una banca in situazione di povertà di accedere a quei servizi finanziari che, normalmente, le sarebbero negati.
L'obiettivo del microcredito è quindi quello di spezzare il circolo vizioso che si crea per coloro che hanno necessità di un prestito ma purtroppo non è in grado di offrire garanzie economiche adeguate e per questo motivo non può avviare nessuno tipo di attività economica .
Il microcredito rappresenta per questo uno strumento molto importante innanzitutto per la sua funzione sociale, piropiro perché consente di raggiungere soggetti altrimenti esclusi dal sistema tradizionale del credito, per tali soggetti il finanziamento costituisce un'opportunità per poter migliorare la propria condizione economica.
Sono circa 92 milioni, secondo i dati raccolti da circa 3000 istituzioni di microfinanza, coloro che, dal 2004 ad oggi hanno beneficiato dell'opportunità offerta dal microcredito nel mondo.
Nel mondo il microcredito cresce del 36%, e i progetti finora realizzati hanno dato risultati molto soddisfacenti sia perché grazie ad esso si cerca di sconfiggere la povertà e sia per quanto riguarda l'aspetto prettamente bancario, infatti, il livello medio dei tassi di restituzione dei prestiti, pari al 98%, è la prova che, come sosteneva Yunus, "i poveri sono affidabili"; che è possibile offrire servizi bancari anche a chi non è ritenuto "bancabile" cioè, privo di garanzie sufficienti per la concessione di un prestito.