Ieri, in occasione della tradizionale conferenza stampa che segue la riunione della Bce, il presidente Mario Draghi ha confermato la già annunciata ondata di prestiti destinati alle banche europee entro fine febbraio. La notizia circolava già da qualche settimana, si aspettava solo la conferma ufficiale del numero uno della Banca Centrale europea, che ieri sera ha annunciato "continueremo a sostenere il settore finanziario con misure non standard finché sarà necessario".
Una nuova iniezione di liquidità sta quindi per arrivare nelle casse delle banche di tutta Europa. Si tratta della seconda operazione della Bce in sostegno degli istituti bancari del Vecchio Continente. Sulla somma della prossima operazione triennale Draghi non si è sbilanciato ma ha semplicemente detto che "gli specialisti si attendono richieste per un ammontare rilevante". Il presidente, come in altre occasioni precedenti, ha anche sottolineato l'importanza del maxi-prestito di dicembre affermando: "Ha evitato un razionamento del credito, il nostro obiettivo finale è aumentare il credito bancario all'economia". Si parla, quindi, di un sostanziale successo, anche se imprese e famiglie non hanno ancora beneficiato di questa situazione: tassi "proibitivi" e garanzie "impossibili" rendono l'accesso a prestiti personali e finanziamenti estremamente difficoltoso. Draghi ha poi tenuto a precisare che "serve tempo perché il prestito triennale eserciti i suoi effetti sull'economia reale". Fino ad ora la maggior parte degli aiuti della Bce sono stati destinati dalle banche al rifinanziamento del debito pubblico, soprattutto in Btp triennali. Questo non ha portato a un miglioramento della situazione dei prestiti per famiglie e imprese.
La speranza di Draghi, condivisa da tutti i cittadini italiani, è che la nuova ondata di prestiti destinata alle banche possa portare gli istituti bancari ad alleggerire la stretta del credito anche per aziende e privati, affinché si abbia un effetto positivo sull'economia reale in termini di tempo più vicini.