Nonostante sempre più istituti di credito parlino di "Prestiti a tutti" per attirare la potenziale clientela, la realtà è ben diversa; in teoria chiunque potrebbe accedere ai flussi di credito bancario, ma nella sostanza gli istituti finanziari prediligono intrattenere rapporti di questo genere con dipendenti pubblici o privati con un posto di lavoro fisso o lavoratori autonomi con un reddito dimostrabile (i pensionati possono essere paragonati ai dipendenti pubblici).
Sono in particolare due i criteri basandosi sui quali banche e finanziarie decidono se erogare o meno un prestito personale: la proporzione tra importo del prestito e reddito (se un utente guadagna ad esempio 10.000 euro netti l'anno e richiede un prestito da 30.000 euro da rimborsare in 3 anni non lo otterrà mai) e l'affidabilità creditizia del richiedente.
Per quel che concerne il primo, il parametro maggiormente impiegato per giudicare se il rapporto rata/reddito è equilibrato è quello del terzo del reddito netto mensile del richiedente, anche se è doveroso precisare che la banca tiene in conto il reddito reale e dunque epurato dai costi di affitto immobili e simili; per quel che riguarda il secondo, le banche sono solite servirsi dei SIC, Sistemi di Informazione Creditizia, software simili a delle banche dati che contengono i dati sull'affidabilità finanziaria di ogni utente (riportano in sostanza la storia creditizia del richiedente).
Premesso infine che ogni istituto può richiedere qualsiasi tipo di documento per concedere l'autorizzazione definitiva all'erogazione del finanziamento, in genere la documentazione più richiesta comprende:
• Documento di identità del richiedente
• Codice fiscale
• Ultima dichiarazione dei redditi, ultime due buste paga o cedolino della pensione
• Fotocopie delle ultime bollette pagate
• Per i lavoratori autonomi, documenti di iscrizione alla Camera di Commercio comprensivi degli F24 delle ultime tasse pagate
• Certificato di famiglia
• Dichiarazione del datore di lavoro che attesti qualifica, stipendio, data di assunzione e superamento dell'eventuale periodo di prova per i lavoratori dipendenti assunti da meno di 6 mesi