La stretta sui prestiti da parte delle banche a gennaio non sembra essersi ancora allentata. Questo è quanto emerge dalle rilevazioni di Banca d'Italia, che ha evidenziato come l'inizio dell'anno non abbia portato a un miglioramento nella situazione dell'erogazione di prestiti da parte degli istituti di credito, che negli ultimi mesi dell'anno avevano manifestato un atteggiamento sempre più restrittivo rispetto alle concessione di finanziamenti a privati e imprese.
Secondo quanto rilevato da Banca d'Italia il tasso di crescita sui dodici mesi dei prestiti al settore privato (corretto per tenere conto delle cartolarizzazioni cancellate dai bilanci bancari) è diminuito rispetto a dicembre, passando dall'2,3% all'1,6% di gennaio. Questa frenata di inizio anno, ha sottolineato Banca d'Italia, è dovuta in particolar modo alla diminuzione del tasso di crescita a società non finanziarie che è passato dal 2,6% di dicembre all'1,3% di gennaio. Anche il tasso di crescita dei prestiti alle famiglie è diminuito, ma in maniera inferiore: è passato dal 3,1% al 3,4%.
Una buona notizia arriva dai dati relativi alle sofferenze bancarie. A gennaio, infatti, il tasso di crescita sui dodici mesi delle sofferenze (senza correzione per le cartolarizzazioni ma tenendo conto delle discontinuità statistiche) è passato al 17,9% dal 19,5% registrato a dicembre.
Sempre secondo le rilevazioni di Banca d'Italia, i tassi di interesse sui nuovi prestiti erogati alle società non finanziarie sono diminuiti, passando dal 4,18% di dicembre al 4,06% d gennaio. A guidare questo calo dei tassi sono i prestiti superiori a 1 milione di euro (3,47% dal 3,80% del mese precedente). I tassi sui prestiti di importo inferiore, invece, hanno fatto registrare un lieve aumento: 5,01% dal 4,98% di dicembre.