Continua il periodo d’oro dei prestiti nel 2015. Il Barometro del Crif ha infatti evidenziato un incremento del 6,9% nelle domande di prestiti da parte delle famiglie. Ennesimo segno che il nuovo anno ha riportato fiducia nelle famiglie, che dopo aver messo le offerte prestito di IBL Banca a confronto con quelle di Agos, Findomestic e degli altri istituti, si accingono a chiedere un finanziamento.
Prestiti in aumento per tutto il primo trimestre
Le richieste delle famiglie che, oltre ai tradizionali metodi, ora sfruttano anche le nuove tecnologie informandosi sui prestiti online offerti dalle diverse banche, sono in continuo aumento. La crescita rispetto a marzo 2014 è stata del 6,9%, e se allarghiamo l’analisi ai primi tre mesi 2015 scopriamo che l’incremento si assesta al 7,8% su base annua. Nel primo trimestre dell’anno corrente l’importo medio richiesto è stato di 7.724 euro. Analizzando più nel dettaglio le tipologie di finanziamento si nota che la domanda di prestiti finalizzati fa segnare il +8,9%, pari a 5.044 euro, mentre quella per i prestiti personali è aumentata del 6,6 %, muovendo liquidità pari a 10.913 euro.
Oltre la metà delle richieste presentate (52,4%) è di importo pari o inferiore a 5.000, con un aumento annuale del 2,8%. Le domande per importi compresi fra i 5.000 e i 10.000 euro sono invece in calo, più precisamente dell’1,7% e rappresentato il 18% delle richieste totali. Da segnalare infine che solo lo 0,1% delle richieste supera i 75.000 euro.
In aumento la richiesta da parte di anziani
Analizzando le diverse fasce d’età, si nota la flessione della domanda da parte dei giovani sotto i 35 anni, pari allo 0,8%. Sono invece in aumento i prestiti richiesti dagli over 65, che rappresentano il 9,5% del totale. La fascia 25-34 anni comprende il 17,3% delle richieste, quella 18-24 il 4,8%. Coloro che hanno fra i 35 e 44 anni sono il 24,7% dei richiedenti, molto vicini come proporzione al cluster 45-54 che rispecchia il 25,7% del totale.
Per ciò che concerne la durata, i prestiti inferiori a un anno crescono del 3% e rappresentano circa un quarto delle domande. Quelli di durata superiore a 5 anni si assestano al 20,2%, in calo dell’1,4%. La rimanente parte ha una durata compresa fra uno e cinque anni.