La crisi industriale della città toscana di Piombino potrebbe essere risolta con oltre 53 milioni di euro che si trasformeranno in incentivi, agevolazioni, o finanziamenti agevolati, destinati all'ampliamento delle imprese, all'avvio di nuove attività, al supporto nei confronti di coloro che implementano attività di ricerca e sviluppo, e a coloro che creano possibilità di accesso al credito o di aiuto per i lavoratori che devono ricollocarsi o riqualificarsi.
DA LEGGERE: Come trovare finanziamenti per le piccole e medie imprese?
53 milioni di euro: il dettaglio
Questo fondo di oltre 53 milioni di euro si declinerà in contributi a fondo perduto o con prestiti a tassi particolarmente agevolati, destinati a tutte le aziende che sono fondamentali per l'apparato industriale della città toscana e quindi:
-
industrie;
-
artigiani;
-
turismo;
-
commercio.
Chi darà questo contributo economico? Complessivamente la cifra è divisa tra Governo e Regione: il Ministero per lo Sviluppo Economico erogherà 20milioni tramite Invitalia, l'agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa; gli altri 33milioni, invece, sono di competenza della Regione Toscana, che usufruirà di proprie risorse e di fondi europei.
Le domande di richiesta potranno essere presentate sul sito dell'agenzia dal 12 gennio 2016 per gli imprenditori di Piombino, San Vincenzo, Suvereto e Campiglia Marittima: i programmi finanziati devono avere spese ammissibili di almeno 1,5milioni e sarà prioritaria la scelta di chi si impegnerà a ricollocare lavoratori disoccupati.
Le dichiarazione di Invitalia
Domenico Arcuri, amministratore
delegato di Invitalia, ha sottolineato come l'agenzia abbia
utilizzato tutti i mezzi di propria competenza per questo progetto,
dalla legge sulla reindustrializzazione, al contratto di sviluppo
industriale.
Il bando durerà un mese, poi verrà stabilità la
graduatoria per gli accessi al fondo. Il territorio di Piombino
tornerà a splendere anche grazie a opere di bonifica, in modo che
torni a essere il centro nevralgico dello sviluppo
economico regionale.